Bill Gates l’ha detto esplicitamente: Microsoft ridurrà il gap da Google, punterà dritto alla concorrenza con il motore di ricerca e porterà a termine la propria mission operando «onestamente». Il riferimento è a commento delle preoccupazioni avanzate nei giorni scorsi da Mountain View, ove starebbe crescendo la preoccupazione per l’arrivo di Internet Explorer 7 e del suo modulino per le ricerche in grado di favorire il motore di Redmond.
Gates ha ammesso l’ottimo lavoro compiuto da Google tanto nel settore della ricerca quanto in quello dell’advertising, ma nel contempo ha ricordato che la concorrenza annovera molte sfaccettature, ha fatto il mea culpa su alcuni errori del passato (anche in riferimento alla fallace fiducia accordata ad alcuni collaboratori), ha promesso che grandi novità sono in cantiere ed ha così lanciato a Google il guanto della sfida. Il testa a testa inizia serrato: Microsoft ha convertito ormai il proprio network completamente ad AdCenter (il competitor per AdSense) ed a seguito dell’acquisizione di DeepMetrix è in preparazione un servizio da opporre a Google Analytics.
La leadership di Google è solida, i numeri macinati sono imponenti e per Microsoft il compito è palesemente arduo. La crescita e l’imposizione di MSN in concorrenza con Google costerà a Microsoft 2 miliardi di dollari: la cifra è un investimento in grado di portare grandi vantaggi in futuro, ma al momento ha solo causato il crollo delle azioni del gruppo a Wall Street.
L’approdo ad AdCenter implica per Microsoft l’abbandono della piattaforma pubblicitaria Yahoo. Tra i due gruppi, però, la linea del telefono sembra scottare: da giorni si sovrappongono ipotesi secondo cui Microsoft potrebbe compiere importanti investimenti proprio nel gruppo Yahoo. Potrebbe nascerne una qualche forma di collaborazione ed il rafforzamento risultante sarebbe tutto a danno di Google e tutto a vantaggio di quelli che sono il secondo ed il terzo motore di ricerca più usati al mondo.