Se le recenti iniziative Google in ambito enterprise erano viste come una probabile sfida a Microsoft direttamente al cuore della sua attività, Microsoft ContentAds è una sicura sfida che la stessa Microsoft lancia contro i rivali di Mountain View. Trattasi, infatti, di una piattaforma promozionale con cui il gruppo di Redmond intende sostenere le attività delle proprie divisioni MSN (in particolare MSN Search, il motore di ricerca del gruppo).
Microsoft adCenter
Lanciato definitivamente nella prima metà di Agosto in Inghilterra, ora ContentAds inizia progressivamente ad aprire i battenti anche negli altrove con un sistema ad inviti che suggerisce di provare le caratteristiche del servizio. Per molti versi simile alla concorrenza, ContentAds propone caratteristiche aggiuntive in grado soprattutto di migliorare l’individuazione del target e dunque la resa in termini di conversione delle promozioni acquistate. In particolare il servizio offre uno specchietto di “Advanced Matching Criteria” per posizionare le promozioni «con il giusto audience, nel posto giusto e nel momento giusto». Tale specchietto propone tra gli altri parametri quali giorni, orari, caratteristiche demografiche e geo-targeting.
Gli inviti sarebbero al momento riservati ad una schiera ristretta di clienti e la fase di test sarebbe mirata soprattutto a misurare le performance del servizio su siti MSN specialistici quali MSN Money o Real Estate. I giudizi sul servizio si sviluppano in particolare secondo una duplice direzione: innanzitutto è prevedibile un rinforzato controllo sul click fraud, così da spiazzare la concorrenza su uno dei punti deboli del settore; inoltre la notizia è una buona novella soprattutto per piccoli siti e piccoli blog in quanto un po’ di concorrenza aggiuntiva non può che portare vantaggi ad un sistema in cui i pesci piccoli raccolgono ad oggi ancora relativamente poco.
Al momento Microsoft continua a non reggersi sulle proprie gambe e si affida a Yahoo per le promozioni. La svolta potrebbe però essere ormai prossima e sarà quello il momento in cui, ufficialmente, Microsoft avrà puntato il mirino contro il cuore di Google.