Joe Belfiore, intervistato in occasione del CES 2012 dalla testata The Verge, offre al pubblico la ricetta Microsoft per battere la pressente concorrenza di Android: la qualità anziché le specifiche tecniche.
Redmond vede Windows Phone ormai come un progetto maturo, un sistema operativo pronto alla coesione delle funzioni nonostante sia disponibile sui dispositivi di produttori diversi. Il punto di forza del futuro, perciò, non sarà più quello di fornire delle caratteristiche tecniche di supremo livello ma confusionarie per l’utente, bensì un’esperienza d’uso unificata che possa fare dell’elemento social il punto di forza del sistema operativo.
Secondo Belfiore, uno dei problemi della piattaforma Android sarebbe quello di fornire all’utenza un’infinità di dispositivi dalle più svariate specifiche, tanto da essere diventato ormai troppo complicato per il consumatore comune. Il cliente che si avvicina all’acquisto di uno smartphone, infatti, spesso non ha alcuna competenza per decifrare le caratteristiche tecniche di un prodotto, quindi operera una scelta dettata più dalla confusione che dalle varie disponibilità di processori, RAM, batterie e via dicendo.
iOS di Apple, con la propria standardizzazione dovuta all’installazione su device di un solo produttore, rassicurerebbe invece la clientela, non fornendo però risposta alle variabili esigenze del variegato mare dell’utenza.
Microsoft è quindi convinta di riuscire a operare una sintesi tra il mondo Android e quello iOS. Dal sistema operativo di Google si vuole far propria la capacità di essere perfettamente adattabile alle necessità di qualsiasi produttore OEM, fornendo un sistema operativo che risulti altamente malleabile. Dal mondo Apple, invece, si cerca di apprendere dall’estrema qualità del sistema operativo che, escludendo qualsiasi settaggio esotico per il consumatore, ne garantisce un’esperienza d’uso senza intoppi. In altre parole, Windows Phone vuole essere il punto di incontro, l’elemento unificante, tra versatilità hardware e precisione software.
Grandi passi in avanti sono stati fatti con la release più recente di Windows Phone, Mango, un salto nel futuro rispetto a qualsiasi sistema operativo targato Microsoft rilasciato per piattaforma mobile. Microsoft, effettivamente, sembra aver raggiunto un alto livello di compromesso tra le caratteristiche tecniche offerte dai propri partner, quale ad esempio Nokia, e può quindi concentrarsi sull’esperienza d’uso. Ma l’ambizione qualitativa di Redmond, che proprio con Mango ha mostrato le prime valide idee di unificazione e una filosofia spiccatamente social, sembra ancora lontana dall’aggiungere il proposito prefissato: Android è attualmente il sistema operativo più diffuso nel mondo mobile, con milioni di attivazioni durante le scorse vacanze natalizie, e iOS di certo non soffre problemi né di distribuzione né di gradimento. I clienti, perciò, sembrano essere tutto fuorché confusi dall’oceano infinito di hardware a disposizione di Google e nemmeno delusi della standardizzazione forse limitativa di Cupertino. I competitor, in altre parole, sembrano tenersi ben strette le prime due posizioni del podio del settore dei device da taschino: Microsoft sa la direzione, ma di strada ne deve ancora far molta.