Con una apposita campagna pubblicitaria creata ad hoc, Microsoft punta il dito contro Linux e senza mezzi termini dichiara di voler convincere gli utenti in procinto di migrare al pinguino ad un ripensamento. Il tutto, secondo gli intenti della casa di Redmond, semplicemente con una maggiore informazione in grado di eludere i falsi miti creatisi attorno al mondo di Linux.
La campagna pubblicitaria escogitata durerà circa 18 mesi e sarà basata su cospicui investimenti in grado di perpetrare l’offensiva tramite tutti i maggiori punti di riferimento per gli addetti ai lavori, sfruttando sia canali online che mezzi stampa. L’obiettivo specifico è quello di informare gli utenti circa i reali costi del mondo Linux, demistificando l’idea dell’open source come paradiso assoluto del basso costo.
La campagna invita gli interessati a visitare una pagina online nella quale dati e ricerche (non tutte indipendenti) apporterebbero dimostrazione concreta su quanto enunciato a livello promozionale. La particolarità di una strategia così legata a termini tecnici è connessa al target a cui si rivolge: non all’utente medio (ove l’immagine risulta predominante rispetto ai dettagli tecnici), ma ai responsabili di server, reti e sistemi, per i quali un’analisi dei costi ed una disamina dei vari rendimenti risultano più convincenti di qualsiasi altra argomentazione.