Secondo The Information, Satya Nadella avrebbe incontrato segretamente il team che da diversi anni sviluppa una delle ROM custom più popolari tra gli utenti Android. Diventata da circa un anno una vera azienda, ottenendo finanziamenti per oltre 30 milioni di dollari, Cyanogen ha attirato le attenzioni anche di Amazon, Samsung e Yahoo. Non si conoscono i dettagli di questi meeting, ma qualcosa bolle in pentola. CyanogenMod viene distribuita gratuitamente, quindi Cyanogen deve cercare altre fonti di profitto per continuare lo sviluppo del sistema operativo.
CyanogenMod è una ROM alternativa alla versione di Android installata sulla maggioranza dei dispositivi in commercio. Gli utenti più esperti possono eliminare tutto il software proprietario, spessa causa di blocchi e rallentamenti, sostituendolo con un firmware ottimizzato per un determinato modello di smartphone e tablet. CyanogenMod è basata sulla versione stock di Android, alla quale vengono aggiunte funzionalità e opzioni assenti nel firmware originale. Oltre al miglioramento delle prestazioni, la ROM offre anche la possibilità di aggiornare un dispositivo ormai abbandonato dal produttore.
In seguito all’acquisizione della divisione hardware di Nokia, Microsoft ha annunciato la chiusura del progetto Nokia X. L’azienda di Redmond non ha nessuna intenzione di continuare lo sviluppo di un sistema operativo concorrente di Windows Phone. È quindi da escludere un’eventuale acquisizione di Cyanogen. Satya Nadella però ha più volte dichiarato che vuole portare i software e i servizi Microsoft su tutte le piattaforme mobile. Anche se le app sono disponibili sul Google Play Store, l’incontro con Steve Kondik e soci potrebbe rappresentare l’inizio di una collaborazione tra le due aziende. In futuro, forse, le app saranno installate nativamente in CyanogenMod.
Visto lo scarso successo del Fire Phone, Amazon potrebbe realizzare uno smartphone basato su CyanogenMod e i suoi servizi. Samsung invece potrebbe usare CyanogenMod come alternativa a Tizen, se questo sistema operativo non consentirà al produttore coreano di ridurre la dipendenza da Google. Si tratta, tuttavia, di ipotesi basate su incontri di cui non si conosce nulla (se ci sono stati). Finora, l’unico accordo valido è quello che ha permesso di realizzare lo OnePlus One.