15 marzo 2007, Microsoft compra la piccola TellMe per circa 1 miliardo di dollari. Il mobile è una promessa, l’iPhone è una freschissima novità, il mondo della ricerca è una chimera da inseguire. A distanza di 2 anni la situazione si è evoluta parecchio, ma i cardini sono rimasti gli stessi. Ed è a distanza di un biennio che Microsoft conta di iniziare a mettere a frutto l’acquisizione di allora.
«Data la sua intuitività, crediamo che ci siano reali possibilità per cui la voce si materializzi come la migliore interfaccia utente per i telefoni»: Dariusz Packzuski, senior director of consumer services in TellMe, ritiene che i servizi ideati possano cambiare radicalmente il modo in cui l’utente interagisce con il telefono, mettendo la maggior parte delle funzioni a disposizione degli ordini vocali e rendendo così l’interfaccia adeguata soltanto alle funzioni che la sola voce non può pilotare. Il comunicato diramato offre un esempio chiaro sulla differenza tra la proposta TellMe (Microsoft) e quella touchscreen dell’iPhone: «servono 4 tocchi e più di 20 click per trovare un’azienda sull’iPhone, mentre serve un solo bottone ed una comunicazione verbale per trovare la stessa azienda con TellMe». Il messaggio giunge a destinazione, dritto alla concorrenza ed a quanti si chiedono quali siano le reali intenzioni di Microsoft nel mondo della ricerca e dell’advertising.
Al momento per TellMe sono ipotizzate tre macrotipologie d’uso:
- inviare un messaggio pronunciando “text” e quindi dettando al telefono il messaggio da inviare;
- iniziare una chiamata pronunciando “call” ed il nome del destinatario in rubrica;
- formulare una ricerca sul web pronunciando la query da cercare.
In ognuno di questi casi il semplice uso di un pulsante di avvio permetterà di avviare il comando vocale attivando il microfono di input. Nel caso della ricerca, in particolare, si sono già registrati ottimi riscontri nei primi esperimenti avviati in collaborazione con Sprint: gli utenti attivati già dimostrano di apprezzare l’interazione vocale utilizzandola per una media di 3 query su 4. La geolocalizzazione farà da complemento standard per questo tipo di ricerche: grazie all’aiuto del GPS o della triangolazione sulle celle per la telefonia, infatti, è possibile riconoscere la posizione di un telefono ottimizzando i risultati per quella che è la zona in cui viene praticata la ricerca (restituendo ad esempio un elenco di ristoranti partendo da quello più vicino all’utente).
TellMe sarà ufficialmente pronto per i telefoni Windows Mobile entro il prossimo inverno, quando sarà possibile scaricarlo dal Windows Markeplace for Mobile a titolo gratuito. Da quel momento in poi v’è da attendersi l’accordo con produttori e carrier affinché il servizio venga precaricato sui telefoni in distribuzione, offrendo a Microsoft una importante testa di ponte nel promettente ambito della ricerca in mobilità.