E se fosse tutto un grande bluff? Si, insomma, se le manovre fossero molto più infime e meschine di quanto non possano apparire? Da giorni si fa un gran parlare di Microsoft, Google e Yahoo, ed una sola verità sembra a questo punto assodata: ognuno parla delle proprie speranze, e le previsioni critiche vere e proprie sembrano perdersi in un rumore di fondo sempre più difficile da decifrare. La chiave la offrirà Yahoo, che ad oggi tace.
Rumor numero uno: è tutta una farsa. Microsoft in realtà non vuole Yahoo, ma al tempo stesso teme che altri possano avvicinarsi pericolosamente al gruppo in un momento di estrema debolezza per il titolo. L’ipotesi giunge da Trip Chowdhry, Global Equities Research, secondo cui ad aver buttato gli occhi su Yahoo sarebbe stato Amazon. La tesi di Chowdhry si basa sull’assunto per cui le autorità antitrust bloccherebbero l’affare Microhoo, ma mentre Yahoo si trova con le spalle al muro costretta a dare una risposta, Microsoft avrebbe portato avanti la propria proposta a fine scopo speculativo. L’obiettivo sarebbe solo quello di perdere tempo, bloccando così con astuta manovra le ambizioni altrui. Tesi ardita, tesi affascinante, tesi buttata nel calderone assieme a tutte le altre in attesa di risposte. Microsoft non ha peraltro perso tempo per smentire ogni cosa smontando la tesi alle basi e rimarcando la bontà delle proprie avance.
Rumor numero due: l’idea Microsoft è una genialata. Sarebbe un affarone per Microsoft e sarebbe un sicuro affare per Yahoo. Il brand ne gioverebbe, il gruppo crescerebbe, gli azionisti vedrebbero riconosciuto un equo valore ed il progetto sortirebbe risultati interessanti. La tesi ha solo un grave handicap: proviene da Softbank, direttamente interessata nell’OPA in quanto detentrice del 3.9% delle azioni Yahoo. Da queste parti l’opinione è chiara: vendere, vendere, vendere.
Rumor numero tre (una proposta, più che altro): Nokia, entra nella partita e comprati Yahoo. Se il noto avvicinamento a Microsoft non fosse forse un concreto impiccio, avere a disposizione i servizi di Yahoo trasformerebbe l’offerta mobile del gruppo in un qualcosa di importante. Tesi che ignora totalmente ogni principio finanziario costi/benefici, ma teoria anch’essa lanciata nel calderone.
Unica verità assodata al momento: Yahoo tace. E se parla prende solo tempo. Tante parole, ma tutto tace.