Dopo le polemiche di qualche giorno fa, relative alla scoperta che Microsoft aveva incluso parti di codice protetto da licenza GPLv2, violandone così le condizioni di rilascio, nel suo Windows 7 USB/DBD Download Tool, ecco arrivare la conferma della stessa casa americana, che ammette senza mezzi termini di essere dalla parte del torto.
L’utility in questione era stata rilasciata il giorno dell’inizio della commercializzazione di Windows 7, per consentire agli utenti di netbook o altre macchine sprovviste di lettore DVD di riversare l’immagine ISO del nuovo sistema operativo direttamente in una pen drive USB.
Uno strumento utile per i tanti utenti rientranti in questa fascia, ma che tuttavia si avvale di parti di codice che Microsoft ha riutilizzato senza rispettare le condizioni imposte dalla licenza, quale ad esempio la mancata redistribuzione del codice sorgente.
Una questione per cui la casa di Redmond, da sempre pronta ad adire le vie legali per violazioni di licenze proprie commessi da altri, si è stavolta vista quale protagonista colpevole, a suo dire involontaria, di questa vicenda, come ammesso da Peter Galli, Microsoft Open Source Community Manager:
Dopo aver analizzato il codice in questione, possiamo confermare che le cose stanno così, sebbene non sia stata cosa intenzionale da parte nostra. Benché abbiamo ottenuto il tool da una terza parte che lo ha sviluppato, condividiamo la responsabilità di non aver analizzato il tutto tramite i nostri processi di review. Abbiamo condotto una analisi degli altri codici presenti sul Microsoft Store e questo è l’unico incidente di questo tipo che abbiamo potuto trovare.
La dichiarazione di colpevolezza arriva dopo che, appena venuta a conoscenza delle accuse, Microsoft aveva immediatamente tolto dal suo sito il tool. Una mossa che aveva portato molti ad interpretare già questo come indizio di ammissione di colpa, nonostante non fosse stata diramata alcuna comunicazione ufficiale.
La società americana quindi, nell’ammettere le proprie responsabilità, assicura tuttavia che il software tornerà a disposizione degli utenti dopo le necessarie modifiche alla licenza di distribuzione, in particolare saranno quindi rilasciati i sorgenti del programma e verranno osservate scruposolamente tutte le imposizioni proprie dei software distribuiti secondo GPLv2.