Steve Jobs lo aveva detto in occasione del faccia a faccia con Bill Gates: una delle migliori capacità di Microsoft è nello stipulare accordi con aziende terze. L’ennesima firma giunge in giornata e permette al gruppo di Gates di condividere sulla base di specifici parametri, contrattualmente definiti, una serie di brevetti con la coreana LG Electronics. Simili accordi erano stati stipulati nelle scorse settimane già con Samsung, Seiko, Nortel, NEC e Fuji Xerox (unitamente alle parallele strette di mano con Xandros e Novell).
Alla base dell’accordo con LGE v’è tutta una serie di brevetti Microsoft destinati a soluzioni Linux: LGE avrà accesso a tali brevetti per potervi erigere sopra nuove soluzioni, il tutto formalizzando uno specifico corrispettivo per quanto accordato. A prima vista può sembrare quasi un paradosso: Microsoft, in soldoni, è nella posizione di trarre lucro dai device che LG distribuirà in salsa Linux e parallelamente LGE non avrà di che temere nella battaglia intrapresa a Redmond contro le 235 famigerate violazioni addebitate al mondo open source. Specularmente, Microsoft avrà accesso e licenza a specifici brevetti di proprietà LGE e dell’appendice MicroConnect Group (attiva soprattutto nell’ambito di sistemi operativi e computer systems, con riferimento particolare a piccole/medie aziende ed automazioni per la casa), il tutto sulla base di un corrispettivo monetario.
Sia per Microsoft che per LGE non è stato precisato l’ammontare concordato per l’accesso ai reciproci brevetti, anche se il portavoce LG Judy Pae avrebbe precisato ai microfoni Reuters come la cifra dovuta da Microsoft sia maggiore a quella concordata da LG. Nel suo plauso per l’iniziativa, il responsabile IP di LGE Jeong Hwan Lee fa un emblematico riferimento ai propri brevetti nell’ambito del game computing, lasciando intendere quali potessero essere gli obiettivi specifici del partner di Redmond. Microsoft, da parte sua, sottolinea tramite il responsabile IP Horacio Gutierrez il continuo impegno a tessere una fitta trama di accordi tra il proprio gruppo e le aziende terze, trama che nella proprietà intellettuale trova sinergie utili di scambio.
Nonostante gli inevitabili attriti creatisi con il mondo open source, Microsoft inizia a raccogliere quanto seminato con la vicenda delle 235 presunte violazioni di brevetto: il caso è usato come leva di contrattazione per accedere a brevetti altrui e per siglare importanti accordi commerciali di grande valore anche e soprattutto per le aziende terze (LG ha ad esempio visto, nel caso specifico, il proprio capitale azionario lievitare del 5.2% in una sola seduta).