Microsoft ha intenzione di estendere il proprio Windows XP “Light” anche al Brasile. Il programma, esteso ad oggi in particolare all’area orientale, è stato annunciato nell’Agosto 2004 ed ha coinvolto inizialmente paesi quali Tailandia, Malaysia, Indonesia, Russia ed India. A partire dal 13 Aprile, come annunciato a CNet da un rappresentante Microsoft rimasto anonimo, il Brasile rientrerà nel gruppo del programma Windows XP Starter Edition.
Svariati motivi hanno presumibilmente cooperato all’imporre tale scelta strategica ai massimi vertici della casa di Redmond. Innanzitutto il Brasile è uno dei paesi nei quali la pirateria informatica raggiunge i massimi vertici, ed in questo contesto è principalmente Microsoft ad essere vittima sacrificale dei pirati. Ma è importante, soprattutto, la scelta del presidente Lula di avviare un lungo braccio di ferro nel quale l’open source è dipinto quale reale alternativa agli oneri imposti dalle licenze Microsoft.
Recentemente anche il MIT di Boston (per voce del suo direttore Walter Bender) si era schierato dalla parte di Linux ed aveva suggerito la scelta open per evitare i costi di una scelta proprietaria. Importante, inoltre, l’idea del computer a basso costo (programma PC Connectado) che il Brasile vorrebbe proporre alla popolazione al fine di estendere la cultura informatica anche ove ad oggi il basso reddito delle famiglie impone scelte diverse. Un milione di computer sono pronti ad essere distribuiti sotto finanziamento statale. In questo contesto Microsoft getta sul tavolo delle trattative un Windows XP in versione ridotta (altrove offerta a soli 36 dollari). Nulla di ufficiale è dato però a sapersi circa prezzi e caratteristiche della release carioca del sistema operativo di Redmond.
Lula, ora, potrebbe decidere di pensarci su. Una prima vittoria è comunque nel cassetto.