In una pubblicità pubblicata qualche mese fa su alcune riviste estere, Microsoft aveva rappresentato un hacker in compagnia di uno pterodattilo, di un mammut e di una tigre dai denti a sciabola. Cosa li accomunava? Il fatto di essere destinati all’estinzione; grazie a Microsoft, naturalmente.
Una pubblicità che non è piaciuta a Richard Clarke, giornalista freelance sudafricano, il quale si è rivolto all’autorità competente del suo paese. L’ASA (Advertising Standard Authority) sudafricana ha accolto il ricorso di Clarke e, dopo aver esaminato le prove fornite da Microsoft, ha obbligato la società di Redmond a ritirare la pubblicità.
L’estinzione degli hacker è ancora lontana. Un impressione confermata dall’allarme circa la sicurezza del nuovo Microsoft Office System: numerose aziende produttrici di antivirus hanno sottolineato come la nuova suite, basata sul linguaggio XML, potrebbe ingannare i software antivirus ponendo eventuali macro infette in settori dei file che generalmente non vengono scannerizzati.