Microsoft sta lavorando per portare la realtà virtuale anche sui dispositivi poco potenti. La realtà virtuale ha un futuro molto promettente davanti a se offrendo tante opportunità per il gaming, per l’intrattenimento e per l’educazione. Tuttavia, sino ad ora, i dispositivi messi sul mercato, oltre che costosi, richiedono l’accoppiamento con computer dotati di hardware particolarmente potenti per poter offrire una corretta esperienza d’uso creando ambienti virtuali raffinati.
Visori come Oculus Rift o HTC Vive VR necessitano, infatti, di essere abbinati a PC molto potenti e dunque particolarmente costosi consentendo di accedere al mondo virtuale solo a chi è pronto ad investire cifre importanti. Questo significa che i dispositivi di fascia bassa e non particolarmente potenti sono tagliati fuori costringendo gli utenti a mettere mano al portafogli per acquistare PC più performanti. Per consentire una migliore diffusione della realtà virtuale, Microsoft Research avrebbe trovato una soluzione per consentire di portare l’esperienza della realtà virtuale anche sui dispositivi sottodimensionati dal punto di vista tecnico.
Soluzioni come Google Cardboard o Samsung Gear VR sono, infatti, molto più abbordabili ma non offrono un’esperienza d’uso comparabile a quella dei visori dedicati espressamente alla realtà virtuale ed inoltre, richiedono comunque l’accoppiamento con smartphone di fascia alta per rendere al meglio.
Microsoft Research avrebbe risolto tutti questi problemi realizzando “FlashBack“, un algoritmo che sarebbe in grado di offrire la migliore esperienza di realtà virtuale anche sugli smartphone di fascia bassa e sui PC meno potenti arrivando a consentire un frame rate otto volte migliore, un consumo di 97 volte inferiore e una riduzione della latenza di 15 volte.
Per ottenere questo incredibile risultato, il nuovo algoritmo di Microsoft per la realtà virtuale sfrutta una serie di immagini pre-renderizzate che offrono un risultato molto simile a quello che si ottiene visualizzando i video a 360 gradi di YouTube.
L’algoritmo di Microsoft sfrutta i così detti “mega frame” che sono compressi ed immagazzinati all’interno della memoria più veloce disponibile all’interno del dispositivo.
Il sistema è decisamente funzionale e permette di ottenere ottimi risultati anche se non è ancora pronto al debutto in quanto presenta ancora delle limitazioni soprattutto quando si devono gestire scene ricche di oggetti dinamici.