Da sempre interessata ad aumentare la propria presenza nei mercati emergenti, Microsoft ha da poco reso noti i risultati dei suoi progetti di formazione per insegnanti in India. Iniziato nel 2003, il programma Shiksha ha interessato in quattro anni circa 200.000 insegnanti. Un risultato insperato per la stessa Microsoft, che aveva previsto la partecipazione di massimo 80.000 docenti indiani nel corso dei quattro anni di Shiksha.
Il programma di formazione fu concepito nel 2003 da Redmond per aumentare l’alfabetizzazione informatica negli istituti scolastici pubblici indiani. Al centro del progetto furono collocati gli insegnanti, che a loro volta avrebbero dovuto formare i loro studenti per un utilizzo consono e produttivo dei personal computer. Si stima che, dall’inizio del programma alla fine del 2007, i docenti indiani abbiano già formato dieci milioni di studenti, che hanno potuto scoprire e utilizzare le potenzialità dei PC e del Web.
L’iniziativa di alfabetizzazione informatica in India promossa da Microsoft ha raccolto negli anni numerose critiche. In particolare, la Free Software Foundation (FSS) ha velatamente accusato la società di Redmond di colonialismo mascherato da filantropia. Le fasi di training sono svolte su PC dotati di software Microsoft, strategia chiaramente messa in atto per fidelizzare nuovi consumatori secondo la FSS. Un progetto analogo a Shiksha, ma basato su software open source, è stato da poco avviato a Kerala: uno dei pochi stati indiani che non ha adottato il software e l’hardware offerti da Microsoft per l’alfabetizzazione informatica. Nonostante le polemiche, la società di Redmond ha espresso l’intenzione di proseguire il proprio programma di concerto con le autorità governative indiane.