Microsoft guadagnerà ogni anno 444 milioni di dollari grazie ad un prodotto altrui. Il paradosso si consuma attorno alla figura di Android, il sistema operativo che Google ha sviluppato per la realtà mobile e che sta portando nuovi introiti nelle casse di Redmond grazie ad una serie di accordi basati sulle violazioni di proprietà intellettuale identificate nel codice.
Le accuse Microsoft non hanno trovato l’ascolto da parte di Google, ma i gruppi che sono saliti sul carro di Android si sono via via allineati nel scendere a patti con il gruppo di Redmond. Con royalty che vanno dai 3 ai 6 dollari per ogni dispositivo venduto, vari gruppi hanno firmato il patto di non belligeranza con Microsoft che ha dato vita al paradosso: le casse di Redmond incassano denaro ogni qualvolta un utente acquisti un prodotto rivale. I gruppi accordatisi sono i seguenti: Samsung, HTC, General Dynamics Itronix, Velocity, Onkyo Corporation, Wistron, Acer e ViewSonic. Motorola sotto denuncia in attesa dell’acquisizione di Google, Nokia è de facto dalla parte di Microsoft ed Amazon dovrà presto chiarire la propria posizione in seguito all’adozione di Android sul nuovo Kindle Fire. E Samsung nelle ultime ore è stata chiara in merito: l’accordo con Microsoft è un atto dovuto poiché i problemi sulla violazione della proprietà intellettuale sarebbero conclamati e vanno risolti.
Il peso dei 444 milioni di dollari annui (la stima è stata formulata da Goldman Sachs) va pesata sotto più punti di vista. L’introito rappresenta infatti soltanto una goccia nel mare dei proventi del gruppo di Redmond (0.04 sui 2.86 dollari per azione stimati per l’anno 2012) e, al tempo stesso, costituiscono una vittoria a tavolino che poco ha a che vedere con i reali successi di mercato. Per contro trattasi di centinaia di milioni di dollari ottenuti “gratis”, assicurandosi una fetta di introiti altrui. Soprattutto, però, rappresentano il costo che Microsoft ritiene equo per Android: è il gruppo di Redmond a fare il prezzo per il prodotto rivale e grazie a questo intervento è in grado di rendere più appetibile l’offerta Windows Phone.
I 444 milioni, insomma, sono un investimento più che un risultato conseguito: è alzando il prezzo altrui che Microsoft potrà avere buon gioco a stimolare l’adozione di Windows Phone 7.5 per far breccia sul mercato tra i grandi rivali Android e iOs.