Microsoft ha perso: confermato il brevetto I4i

Nella disputa in merito al brevetto XML violato da Microsoft, l'USPTO ha dato ragione all'azienda canadese I4i che aveva accusato l'azienda di Redmond e il suo Word. A Microsoft, ora, non resta che affidarsi alla Corte Suprema
Microsoft ha perso: confermato il brevetto I4i
Nella disputa in merito al brevetto XML violato da Microsoft, l'USPTO ha dato ragione all'azienda canadese I4i che aveva accusato l'azienda di Redmond e il suo Word. A Microsoft, ora, non resta che affidarsi alla Corte Suprema

Microsoft incassa una sconfitta importante nell’affare I4i: l’Ufficio Brevetti degli Stati Uniti (US Patent and Trademark Office) ha confermato la sentenza relativa al brevetto che Microsoft ha violato inserendo parte del codice sviluppato dall’azienda canadese all’interno del suo Word.

Un pasticcio per l’azienda di Redmond, iniziato più di un anno fa, quando l’azienda canadese I4i denunciò Microsoft per violazione di un suo brevetto relativo ad XML. Microsoft decise allora di contestare la denuncia, riuscendo nel frattempo ad ottenere la possibilità di continuare a vendere Word con la parte di codice incriminata. Una parte di codice, peraltro, fondamentale per il funzionamento del software in quanto inerente proprio all’uso del linguaggio XML.

La recente sentenza, che dà ragione a I4i, potrebbe mettere in crisi Microsoft e il suo programma: la sentenze precedenti avevano chiesto, infatti, di rilasciare delle patch correttive per tutte le versioni di Word precedenti alla 2010, più una multa di oltre 200 milioni di dollari.

«In parole povere Microsoft ha perso la prova, ha perso il ricorso e ha perso il riesame. Il brevetto I4i è chiaramente ed inequivocabilmente valido». Così ha commentato la notizia il presidente di I4i, Loudon Owen. Da parte sua, Microsoft ha difeso la sua posizione dichiarando: «Continuiamo a credere che ci sono questioni importanti nel diritto dei brevetti che necessitano ancora di essere affrontate adeguatamente, e stiamo considerando le nostre opzioni per andare avanti», parole di Kevin Kutz, direttore degli affari pubblici per Microsoft.

Ma è chiaro che a Redmond, ora, non resta che un’ultima possibilità, ovvero quella di rivolgersi alla Corte Suprema: per farlo ha tempo fino al 27 agosto, per presentare la petizione e chiedere un ultimo verdetto sul caso. Da parte sua I4i non sembra voler mollare: «Di solito solo l’1% dei casi presentati alla Corte Suprema viene esaminato. Questo significa che le nostre probabilità di vittoria sono statisticamente positive. Abbiamo vinto finora e il brevetto è stato confermato oggi – siamo fiduciosi del fatto che continueremo a prevalere».

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