«Le lingue latina (inglese, tedesco, francese, spagnolo, eccetera) sono rappresentate da una combinazione di un set limitato di caratteri. Siccome questo set è relativamente piccolo, la maggior parte delle lingue ha una corrispondenza 1 a 1 di un singolo carattere con un singolo pulsante sulla tastiera»: è questo l’incipit della spiegazione che Microsoft offre dell’Input Method Editor (IME) per la quale è ora sotto accusa.
Le tastiere tradizionali sono basate sui principi linguistici occidentali: le lettere ordinate secondo il sistema QWERTY, la punteggiatura, il tutto secondo regole comunemente condivise da tutto il continente europeo e americano. Ad est, però, le cose funzionano differentemente e le lingue orientali vivono su paradigmi differenti che mal si adattano al rigido schema alfabetico nostrano. Per questo motivo è stato inventato lo ZhengMa Input Method, un codice di corrispondenza che mette in relazione la tastiera tradizionale con un modello sufficiente per supportare le lingue cinese e giapponese.
Lo ZhengMa Input Method, però, sembra essere sotto brevetto. E chi ne detiene i diritti sostiene che Microsoft non paga il dovuto ormai da 10 anni, fin da quando il metodo è stato adottato in Windows 95 e Windows 98. L’accusa parte dalla Zhongyi Electronic Ltd. la quale, secondo quanto riportato dall’agenzia Xinhua, pretende 10 anni di arretrati per accettare la regolarità della posizione Microsoft. Lan Dekang, general manager Zhongyi, spiega che tra le parti c’è mai stato un accordo circa l’uso commerciale del brevetto e pertanto matura su queste basi la denuncia presentata per sanare l’irregolarità riscontrata.
Microsoft nega ogni addebito: i rapporti sarebbero stati formalizzati a suo tempo e nulla sarebbe dovuto dall’azienda alla parte denunciante. Il caso è aperto.