Steve Jobs l’ha definito «l’era del post-PC», evidenziando tutta la speranza e la fiducia risposte da Apple nel comparto tablet, forte soprattutto dell’enorme successo ottenuto dalla prima generazione di iPad nel suo primo mese di vita. Spostandosi da Cupertino a Redmond è possibile però notare come l’opinione nei confronti di questo periodo del mondo tecnologico, caratterizzato da un boom dei tablet, sia sensibilmente diversa: le parole di Craig Mundie, uno dei massimi dirigenti e stratega di Microsoft, che ha esposto chiaramente tutti i dubbi nutriti dalla società nei confronti di tale settore.
Tali dubbi nascono principalmente da una distinzione che Mundie ha tenuto a sottolineare tra mobile e trasportabilità: un dispositivo mobile è definito come uno strumento da utilizzare ovunque ci si trovi, anche in mobilità; viceversa, un accessorio caratterizzato dall’essere facilmente trasportabile nasce per essere portato nel luogo in cui si desidera lavorare e solo una volta raggiunto quest’ultimo lo si può finalmente utilizzare. Nella prima categoria rientrano dunque gli smartphone, mentre i laptop finiscono di diritto nella seconda. I tablet, secondo Mundie, sono a cavallo tra le due, con forti perplessità su quanto a lungo possano resistere in tale status.
In casa Microsoft, dunque, vi è la sensazione che la rivoluzione tablet possa scomparire tanto rapidamente quanto rapidamente è arrivata nel mercato digitale, lasciando con un pugno di mosche coloro che hanno invece investito tempo e denaro nella direzione delle tavolette. A lasciare i tablet in equilibrio precario sarebbero secondo Mundie alcune caratteristiche di cui difetta per definizione un simile dispositivo, tra cui ad esempio la tastiera fisica. Un ruolo importantissimo nell’economia del mondo dell’elettronica di consumo è invece quello ricoperto dagli smartphone, sui quali il gruppo di Redmond ha deciso di puntare ad occhi chiusi rilanciando la piattaforma Windows Mobile. In futuro, continua lo stratega Microsoft, gli smartphone diventeranno sempre più dei personal computer tascabili in grado di rimpiazzare definitivamente determinate tipologie di dispositivi.
I numeri al momento sembrano però dare ragione ad Apple e alle altre società che hanno deciso di muovere i primi passi in un mercato il cui anno zero coincide senza alcun dubbio con il lancio del primo iPad. Se nel 2010 sono state circa 20 milioni le unità vendute nel mondo, con la tavoletta di Cupertino a fare la voce grossa, le previsioni per i prossimi anni parlano di circa 55 milioni di pezzi venduti entro la fine di quest’anno ed oltre 200 milioni nel 2014. Per adesso, tuttavia, Microsoft non sembra particolarmente attratta da un settore in cui i primi dispositivi targati Windows Phone 7 iniziano a fare il proprio debutto, non senza una carrellata di critiche piovute sin dai primi giorni.