La trimestrale Microsoft è chiara nei propri numeri: Microsoft va bene, anzi benissimo. I suoi successi, però, sono strettamente legati ad un certo tipo di mercato che ad oggi soffre un momento negativo ed i numeri Microsoft sono pertanto viziati da questa potenzialità limitata. Aver perso l’onda giusta nel mondo mobile, insomma, è oggi un handicap pesante per i conti del gruppo nonostante Steve Ballmer possa presentarsi agli investitori con numeri di estremo prestigio ed una trimestrale ancora una volta ricoperta d’oro.
La forza dei numeri è dalla parte di Redmond: Windows 7 è stato venduto in 300 milioni di unità, eclissando completamente Windows Vista ed identificandosi come il sistema operativo più venduto di sempre. Oggi ben il 20% dei pc connessi ad Internet gira con Windows 7. I Windows Phone 7 venduti sono stati 2 milioni, ma la cifra è ancora oggetto di interpretazioni poiché identificativa delle licenze distribuite e non dei terminali effettivamente acquistati. Buone le sensazioni per Azure, recentemente adottato anche dal gruppo Pixar, buono l’approccio della beta di Internet Explorer 9. Ottimo, ancora, l’impatto di Kinect.
Tutto ciò si riflette sulla forza dei numeri: il gruppo ha incassato nel trimestre di riferimento 20 miliardi di dollari, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente. La cifra non raggiunge però gli obiettivi degli analisti, il che spinge il titolo in alto sulla scia delle attese per poi comprimerne leggermente il valore nelle contrattazioni after-hour in conseguenza dei risultati annunciati. Cresce del 55 il comparto entertainment, mette a segno un ottimo risultato il comparto business (+24%), cresce il comparto Windows, aumentano le entrate di Bing.
Il passato descrive un impero di ineguagliate proporzioni, il presente conferma la bontà delle attività di mercato del gruppo, ma il futuro esprime incertezza: quali sono i programmi nel mondo dei tablet? Cosa ne sarà di Windows Phone 7? Il gruppo presenta la trimestrale palesando sicurezza: tutti questi settori, infatti, sono visti come terre inesplorate che al gruppo non possono che portare soddisfazioni poiché tali da espandere il mercato attuale. Sono elementi aggiuntivi, insomma, e non limiti al valore attuale dell’azienda. Gli investitori concordano, ma proprio per questo motivo attendono risposte: il mercato vuole prodotti.