Tra tutte le battaglie legali in corso tra i vari gruppi in lotta in ambito brevetti, l’odierna vittoria Microsoft ai danni di Motorola sembra avere una importanza particolare rispetto a tutto quanto avvenuto in precedenza. Ed è una vittoria messa nero su bianco, controfirmata da una Corte tedesca al fianco di una parallela dismissione di una denuncia ulteriore che non va quindi a buon fine. Tra le parti, infatti, le pendenze sono ormai molte, con vittorie da ambo i lati, ma alcune circostanze rendono l’ultima vittoria Microsoft come particolarmente significativa ai fini del computo complessivo.
Anzitutto Motorola è oggi ufficialmente parte integrante di Google, vessillo primo dell’esercito Android ed elemento del tutto simbolico, quindi, nella lotta Microsoft contro il sistema operativo di Mountain View. Motorola è il gruppo che più di ogni altro si è opposto ad un accordo con Microsoft per risolvere amichevolmente la questione brevetti (mentre un accordo è stato raggiunto con gran parte dei produttori, fino a mettere sotto licenza oltre il 70% delle unità smerciate), dunque una vittoria contro Motorola significa molto più di una qualsivoglia vittoria contro altri produttori: significa colpire al cuore il nemico e girare dalla propria parte la vertenza. Ma è l’essenza stessa della decisione della Corte tedesca a portare ulteriore valore nelle casse Microsoft.
La vittoria è stata conseguita infatti circa un brevetto relativo alla lettura degli SMS. Trattasi di un brevetto tanto importante quanto non definibile come “essenziale”, il che non costringe pertanto Microsoft ad alcuna licenza FRAND. La vicenda può ora svilupparsi nei seguenti modi: Motorola modifica i propri apparati per aggirare il brevetto ed evitare ulteriori violazioni; Motorola firma una licenza con Microsoft ed accetta le condizioni imposte da Redmond; Motorola non accetta quanto imposto e si vede bloccate le vendite dei propri prodotti in territorio tedesco; Motorola ricorre in appello non appena ricevuti gli incartamenti ufficiali della Corte.
In ognuno di questi casi è Motorola a dover rinunciare a qualcosa, insomma. Microsoft da parte sua sembra propendere soprattutto per la licenza del proprio brevetto, così da rendere ancor più significativa la vittoria conseguita, senza dover ricorrere a costi di garanzia tramite i quali passare per richiedere il blocco delle vendite del gruppo rivale (il vantaggio di una soluzione simile sarebbe soltanto relativo).
Nei giorni scorsi Motorola aveva conseguito una importante vittoria contro Microsoft in territorio statunitense, ma in quel caso il blocco della vendita della Xbox 360 (in violazione di brevetto circa la riproduzione video con codec H.264) non può essere imposto e la vertenza continuerà pertanto per il momento senza colpo ferire.
Ad avvenuta notifica della sentenza tedesca, Motorola ha diramato un comunicato nel quale si felicita per la vittoria ottenuta circa il brevetto EP 0 669 021, mentre in relazione alla sconfitta sul brevetto EP 1 304 891 prende tempo e chiede di poter visionare la documentazione prima di decidere il da farsi. Il momento è evidentemente cruciale: la disputa, che globalmente risulta oltremodo complessa e strutturata su più brevetti e su più nazioni, ha preso una piega particolare con una vittoria Microsoft avente peso specifico particolare.