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La pubblicità su Internet è ormai una cosa vecchia e le ricerche sull’usabilità la davano per spacciata: basti pensare agli studi del Nielsen Norman Group (Jacob Nielsen e Donald Norman sono tra i primi e massimi esperti di “Web usability”), che già dal 2006 rivelavano che i banner lampeggianti e rumorosi vengono automaticamente scartati dal cervello umano, che ne percepisce il contenuto in minima parte e, fondamentalmente, non ci clicca.
Sì, perché il successo della pubblicità online viene principalmente misurato in base ai click ottenuti, ma tale successo è sempre rimasto molto contenuto, quando non addirittura peggiorativo: nel caso cioè in cui il banner, o il pop-up o chi per lui, sia talmente fastidioso da indurre l’utente ad abbandonare la pagina dopo solo pochi secondi.
Eppure il Web è il posto più frequentato al mondo e non può di certo restare non sfruttato da questo punto di vista, ma la risposta ci è giunta presto.
Microsoft infatti non è sciocca, si sa, e osservarla può essere illuminante per comprendere certe tendenze.
La soluzione arriva, tanto semplice quanto poco scontata, con i video di Bill Gates e Jerry Seinfeld di cui abbiamo già parlato.
Niente banner dunque, niente pop-up e neppure dei veri e propri spot pubblicitari, ma dei semplici video per far parlare di sé, che sfruttano con non poca intelligenza una tendenza oramai diffusa, grazie anche all’espandersi della banda larga e dei dispositivi mobili (come smartphone e netbook), che ne permettono la visione da ovunque, o poco meno.
Ecco allora il popolo di YouTube, della Web TV e del Web 2.0 che si diverte a guardare Bill e Jerry e il bello è che non importa se siano o no veramente divertenti, perché ciascuno lo vuole giudicare di persona e il passaparola dilaga.
La conclusione è che tutti li guardano: bravi.