La Microsoft Research sta collaborando con il Ragon Institute, una joint venture del MIT, ovvero quell’ospedale del Massachussets che sta tentando di sperimentare un vaccino efficace contro l’HIV, per combattere l’AIDS in un modo piuttosto insolito. I ricercatori di Redmond hanno infatti scoperto che gli strumenti che hanno sviluppato per rilevare lo spam erano anche utilizzabili per rilevare le mutazioni del virus HIV.
In onore della Giornata Mondiale dell’AIDS, che come ogni anno si è svolta l’1 dicembre, la Microsoft Research ha presentato un rapporto ove è stato descritto come David Heckerman e Jonathan Carlson siano stati chiamati per aiutare i ricercatori ad analizzare i dati su come il sistema immunitario attacca il virus HIV usando la tecnologia e gli algoritmi che Redmond ha sviluppato per combattere lo spam in Hotmail, Outlook e Exchange. Lo strumento utilizzato è denominato PhyloD ed è uno strumento di biologia computazionale che può contribuire a identificare le varianti del virus HIV: si è infatti giunti alla scoperta che «vi sono molte somiglianze tra il modo in cui gli spammer evolvono i propri approcci per evitare i filtri anti-spam e il modo in cui il virus HIV è in costante mutamento», ha spiegato il team della Microsoft Research.
Utilizzando PhyloD con l’aiuto del centro computing ad alte prestazioni della società di Redmond, si è stati in grado di elaborare un intero anno di dati in pochi giorni, con la conseguente scoperta di sei punti in più in cui è possibile attaccare il virus HIV rispetto a quanto era stato precedentemente compreso attraverso le normali ricerche. Il virus responsabile dell’AIDS è sempre alla ricerca di nuove vie per attaccare il sistema immunitario umano e se il fatto che possa essere paragonato al modo in cui si comporta uno spammer in cerca di un sofisticato metodo per sconfiggere un particolare filtro potrebbe portare ad un nuovo passo avanti per la cura di tale malattia, lo sforzo di Microsoft potrebbe essere particolarmente apprezzato.