Il computer di utente medio contiene una quantità enorme di informazioni, come foto, email e documenti in genere, che possono occupare anche terabyte di spazio su disco. Microsoft vuole offrire la possibilità di “navigare” tra questi contenuti, in modo da organizzare i dati individuando gli eventi più importanti della propria vita digitale. Il nome del software che permette tutto questo è Lifebrowser.
Il progetto sviluppato da Microsoft Research consente ai singoli utenti di effettuare sul proprio computer le stesse pratiche messe in atto dalle grandi aziende Internet come Google e Facebook, ovvero la raccolta dei dati personali. Lifebrowser è in grado di elaborare fotografie, email, cronologia del browser, eventi del calendario e altri documenti, visualizzando il risultato sotto forma di timeline, in modo simile al diario del social network più famoso.
Il software Microsoft cerca di individuare le date e i momenti più importanti per una persona, raggruppando in ordine cronologico tutti i dati relativi ad un determinato avvenimento. Ad esempio, Lifebrowser visualizza le foto scattate durante una vacanza insieme alle email inviate ad amici e parenti dal luogo di villeggiatura. L’utente può in seguito esplorare queste informazioni in maniera più dettagliata oppure attribuire ad essi una maggiore o minore importanza, utilizzando un apposito cursore.
Lifebrowser è basato su algoritmi adattativi di intelligenza artificiale che determinano l’importanza di un evento in base ad alcuni parametri. Quando vengono esaminate le foto, il software legge innanzitutto le proprietà delle immagini, quindi esamina il contenuto per individuare il numero delle persone e il luogo (interno o esterno) dove sono state scattate. Se il numero di foto relative ad una vacanza è molto elevato, allora questo è sicuramente un momento da ricordare.
Eric Horvitz, creatore del software, ha chiarito che lo sviluppo di Lifebrowser è iniziato nel 2004, per cui non è ispirato alla timeline di Facebook. Nonostante ciò, il programma è ancora un prototipo, ma Horvitz spera di renderlo pubblico nei prossimi mesi. Anche se Lifebrowser “scava” nelle informazioni personali dell’utente, non c’è nessun pericolo per la privacy, in quanto tutto rimane confinato all’interno del proprio computer.