Il boom cinese è un’opportunità che in molti hanno intenzione di sfruttare. I numeri parlano chiaro: 17 milioni di nuovi utenti ogni anno, banda larga in continua espansione, moltiplicazione dei domini .cn registrati, capitale umano da oltre 100 milioni di utenze ed in crescita esponenziale. L’ultima grande azienda ad annunciare grandi investimenti oltre la muraglia è Microsoft.
Da Redmond giunge infatti il piano con cui il gruppo intende avvicinarsi al paese orientale: la marcia sarà triennale (forse quinquennale) ed avrà un ritmo da 100 milioni di dollari annui. Il tutto va interpretato in ottica MSN, sia dal punto di vista dello sviluppo di nuovi prodotti che per quanto concerne la gestione e l’assistenza dell’intera offerta. Entro il 2008, dichiarano ancora fonti Microsoft, la forza lavoro raccolta attorno alla sede di Pechino passerà dagli attuali 800 dipendenti ai futuri 3000 ed il tutto costituirà il patrimonio fondamentale del Microsoft Research Asia Advanced Technology Center.
L’investimento Microsoft giunge in risposta ad una serie di questioni in cui è sempre il nome Google a costituire la spina nel fianco dell’impero di Bill Gates: da una parte c’è il nome di Kai-Fu Lee, ex-dipendente Microsoft ora in forza al gruppo di Page e Brin; dall’altra v’è la necessità di porre un freno all’imperiosa avanzata tanto di Google (il motore più usato in Cina in coppia con Baidu) quanto dell’open source sul mercato orientale.
L’investimento di Microsoft in Cina è oggi un passo quasi scontato, del quale Microsoft aveva comunque già dato avvisaglie a fine 2005: Chris Dobson, general manager MSN International, in una intervista di Novembre aveva già palesato le intenzioni del proprio gruppo e la Cina era già stata francobollata come uno dei mercati più interessanti al mondo.