Oltre quattro anni fa, il database interno di Microsoft per il monitoraggio dei bug era stato apparentemente violato da alcuni cracker. Questa violazione era stata scoperta già nel 2013 ma la notizia non era mai stata fatta trapelare all’esterno. Quanto accaduto nel 2013 è stato diffuso, adesso, da Reuters che avrebbe avuto modo di parlare con cinque ex dipendenti della società. Quanto appreso è molto grave. Il database dei bug di Microsoft è un archivio segreto di dati molto importanti perché sono presenti le informazioni sulle debolezze del sistema operativo, soprattutto quelle lato sicurezza.
Dati che avrebbero potuto essere utilizzati da cracker o da paesi stranieri per trovare un modo di violare facilmente i sistemi operativi esposti. Microsoft tuttavia, avrebbe risolto le vulnerabilità rubate a pochi mesi di distanza dalla scoperta della sottrazione dei dati. La società avrebbe, inoltre, verificato se le informazioni rubate erano state utilizzate per qualche tipologia di attacco. La cada di Redmond non sarebbe riuscita a collegare questo attacco con altre violazioni. Secondo gli ex dipendenti, Microsoft, a seguito di quell’evento, ha posto maggiore attenzione per quanto riguarda la sicurezza interna.
Sebbene il problema sembra sia stato risolto positivamente, il fatto che quanto sia accaduto non sia stato rivelato, non è una sicuramente una notizia positiva per Microsoft. Probabilmente, la casa di Redmond non ha voluto informare pubblicamente della sottrazione dei dati per non invogliare i cracker a cercare di utilizzare queste informazioni per tentare attacchi su larga scala sfruttando le vulnerabilità dei sistemi operativi.
Sicuramente un motivo legittimo, tuttavia è anche vero che per lungo tempo molti sistemi informatici di tutto il mondo sono stati esposti a grandi rischi. Probabilmente, se la notizia fosse stata condivisa, le organizzazioni avrebbero potuto adottare misure preventive per garantire la loro sicurezza.