Non ci serve altro, siamo a posto così: è questo il succo dell’intervento di Yusuf Mehdi, chief advertising strategist Microsoft, alla Goldman Sachs Internet Conference di Las Vegas. Mehdi, affrontando per la prima volta l’argomento con una certa chiarezza, ha respinto l’ipotesi Yahoo: perchè acquistare un gruppo in grado di apportare benefit limitati a causa della sovrapposizione su vari ambiti? Perchè andare ad acquistare un instant messenger ed un servizio di posta quando se ne posseggono già di propri e di importanti?
Mehdi ha lasciato dunque intendere che Microsoft, dopo l’acquisizione di aQuantive, ha tutto quanto necessario per operare con successo nel settore dell’advertising. Steve Ballmer si è messo a disposizione per nuovi investimenti in un momento in cui da più parti si investono grandi cifre, ma Mehdi dirotta altrove il denaro: per scalare alla vetta Google non è necessario per forza farsi leva con Yahoo (la cui valutazione è stata indicata attorno ai 50 miliardi di dollari).
Un parallelo intervento di Ballmer a Singapore sembra confermare le tesi di Mehdi. Secondo il CEO Microsoft, infatti, «l’innovazione richiede tempo»: «se vuoi innovare, devi assumere un approccio di lungo periodo» per precisare poi che per “lungo periodo” Microsoft intende qualcosa come 3-7 anni. Il messaggio è agli investitori: non ci si attenda un exploit immediato, ma ci si prepari comunque a qualcosa di importante per il futuro. Yahoo avrebbe significato un immediato lancio del gruppo verso l’alto, ma il costo avrebbe potuto rappresentare un salasso difficile da assimilare: Microsoft rilascia segnali distensivi e predica calma, la stessa che ha permesso al gruppo di rimanere ai vertici per 3 decenni.
La reazione del mercato ai segnali provenienti da Mehdi e Ballmer sono stati contrastati: il titolo è partito in ribasso, per poi recuperare mentre il Nasdaq operava in controtendenza partendo forte e rallentando nel finale. L’apertura odierna del titolo è improntata alla stabilità, ma entro pochi minuti il titolo inizia a camminare in terreno positivo: Yahoo, per gli azionisti, rappresenta presumibilmente più un pericolo che non un’opportunità.