Wall Street ha reagito in modo del tutto prevedibile alla notizia dell’avvenuta acquisizione di Nokia da parte di Microsoft. Le buone notizie sono per gli azionisti Nokia, quelle meno positive sono per gli azionisti Microsoft. Ed il terremoto è stato forte e chiaro fin dai primi minuti di contrattazione della giornata odierna (la comunicazione dell’operazione era avvenuta in precedenza a mercati chiusi).
Le azioni Nokia hanno avuto una immediata impennata del 40%: il gruppo è quotato ora a 5.5 dollari circa contro i 3.90 delle giornate antecedenti. Nokia non vedeva questo tipo di quotazioni dal marzo del 2012, prima che la tempesta perfetta coinvolgesse l’azienda portando il titolo addirittura sotto i 2 dollari soltanto 4 mesi più tardi. L’epoca d’oro dell’azienda fu nel 2007, quando il titolo toccò la vetta dei 40 dollari al pieno della maturazione del proprio impero mobile. Poi la decadenza, che fa del picco odierno soltanto un piccolo colpo di reni che si perde nella caduta verticale degli ultimi anni.
Le azioni Microsoft pagano invece il nuovo importante esborso firmato da Steve Ballmer il quale, due anni dopo l’acquisizione di Skype, torna sul mercato con oltre 5 miliardi di dollari utili a far proprio il comparto Devices & Services di Nokia. Wall Street vede in questa operazione un nuovo allontanamento degli obiettivi prefissati nel comparto, un investimento che porta un onere immediato a fronte di un rinvio nell’incasso di profitti. Steve Ballmer si è affrettato a sottolineare le potenzialità sprigionate dall’operazione ed ha fissato l’obiettivo del 15% del mercato entro il 2018, ma gli investitori esprimono soprattutto sfiducia per l’immediato e portano le azioni di Redmond a perdere poco più del 4%.
Occorre considerare come, in virtù dell’operazione conclusa, molti vedano ora Stephen Elop come principale candidato alla successione di Steve Ballmer alla guida di Microsoft: proprio l’anticipazione delle dimissioni del CEO avevano dato nuova fiducia al titolo MSFT, mentre l’operazione odierna torna a deprimere il valore del gruppo in attesa di capire quali siano le reali strategie messe in campo per dare un futuro ai Lumia, a Windows Phone ed alla presenza mobile dell’azienda.