Microsoft ha fornito alcuni dettagli aggiuntivi sulle modalità con cui l’OPA nei confronti di Yahoo verrà portata avanti. A parlare sono i vertici del gruppo, dai quali giunge innanzitutto una secca risposta alle rivendicazioni portate avanti da Google solo poche ore prima.
A Steve Ballmer tocca il contropiede nei confronti del motore di Mountain View: Google controlla il 75% del mercato, dunque ogni ipotesi contraria all’OPA Microsoft rappresenta un peggioramento della situazione attuale. Ballmer intende mettere tutti di fronte alla realtà: se in questo mercato è Microsoft a inseguire, come potrebbe l’accordo determinare rischi monopolistici? Google, semmai, andrebbe limitato nel proprio strapotere. Accuse, insomma, rimandate al mittente.
Chris Liddell, CFO Microsoft, invece, ferma il proprio intervento ad un chiarimento relativo alle modalità di pagamento previste. Come preannunciato, infatti, Microsoft intende pagare gli azionisti Yahoo in parte con denaro “cash” e parte con azioni MSFT. La parte liquida, si viene a sapere, sarà parzialmente finanziata con ricorso al credito. Quel che Microsoft sostiene, in particolare, è l’estrema competitività dell’offerta portata avanti: il 62% di premio sul valore attuale delle azioni Yahoo è considerato come una scommessa importante, e sembra questa una risposta indiretta a quanti sostengono rimanga viva la possibilità di vedere Google al fianco di Yahoo per respingere l’OPA. Quest’ultima ipotesi, però, sembra avversata da quella parte degli analisti che, considerando il ridotto valore complessivo di uno Yahoo “spezzatino”, ritiene più probabile una cessione in toto che vede in Microsoft l’unico attore realmente credibile.
Un dettaglio, invece, ancora non è stato specificato: non è dato a sapersi se Microsoft già abbia in mano parte del pacchetto azionario Yahoo, elemento che metterebbe nelle mani degli strateghi di Redmond maggior peso contrattuale in questa fase.
La novità che spunta è invece relativa all’ecosistema “Live”: , ivi compreso Live Search (built “Rome”). Se è vero che Roma non è stata fatta in un giorno, per Microsoft è questo un buon nome identificativo per una serie di servizi che cerca ora in Yahoo un trampolino di lancio fondamentale per mettere alla prova lo sviluppo accumulato in mesi e mesi di ricerca. Nulla di ulteriore viene specificato sul progetto, anche se si ipotizza una possibilità di ennesimo rebrand del settore della ricerca nel caso in cui l’offerta ostile nei confronti di Yahoo vada a buon fine.