Microsoft paga gli utenti di Live Search

Per aumentare il peso del suo motore di ricerca, Microsoft offrirà rimborsi agli utenti che effettueranno acquisti attraverso Cashback, il suo nuovo servizio per lo shopping online. Redmond ripagherà tra il 2% e il 30% del prezzo di ogni singolo prodotto
Microsoft paga gli utenti di Live Search
Per aumentare il peso del suo motore di ricerca, Microsoft offrirà rimborsi agli utenti che effettueranno acquisti attraverso Cashback, il suo nuovo servizio per lo shopping online. Redmond ripagherà tra il 2% e il 30% del prezzo di ogni singolo prodotto

Con l’efficace claim «Siamo il motore di ricerca che ti ripaga», Microsoft ha rilasciato, in lieve anticipo rispetto al previsto, Cashback, una nuova interessante funzione per il suo sistema di ricerche online Live Search. Dedicato allo shopping online, il nuovo servizio permette agli utenti di visualizzare le migliori offerte per il prodotto desiderato e ricevere una parte del denaro necessario per l’acquisto indietro, oltre allo sconto già approntato dal rivenditore. La ricerca dei beni da acquistare è molto intuitiva ed integrata nel motore di ricerca Live Search, mentre il meccanismo di sconti e rimborsi potrebbe non risultare particolarmente chiaro, specie ai neofiti del portale.

Per poter accedere ai servizi di Cashback ogni utente deve possedere un account Live ID e dichiarare di essere maggiorenne. Terminata la procedura di iscrizione, completamente gratuita, si accede all’area di ricerca dei prodotti dotata di tabelle comparative per confrontare le diverse offerte proposte dai rivenditori in linea. Per ogni negozio online viene specificato il prezzo, l’entità dell’eventuale sconto e l’ammontare del cashback, ovvero del denaro ripagato dal sistema a ogni singolo utente che decida di portare a termine l’acquisto. Ad ogni transazione, il sistema di Cashback provvede ad accreditare le piccole somme di denaro sul conto virtuale degli acquirenti, che superata la soglia dei cinque dollari possono richiedere il trasferimento della cifra su un conto PayPal, su conto corrente tradizionale o con assegno tramite posta.

Il denaro ripagato agli utenti è calcolato in percentuale sul costo finale di ogni prodotto e, stando alle prime informazioni, dovrebbe oscillare tra il 2% e la cifra massima del 30%. Per poter usufruire dei rimborsi è necessario che la transazione sugli store online avvenga nelle medesima sessione in cui ci si è collegati a Cashback, così che il sistema sia in grado di rilevare la provenienza dell’acquirente. Ma perché Microsoft dovrebbe pagare gli utenti che utilizzano il suo servizio di ricerca? La risposta ufficiale giunge dalle FAQ del nuovo servizio: «Vogliamo guadagnarci la tua fedeltà e ricompensarla con i risparmi di Cashback nei tuoi acquisti di tutti i giorni. Siamo il motore di ricerca che ti ripaga».

La strada di ricompensare gli utenti per le transazioni effettuate online con uno specifico sistema di ricerca era già stata sperimentata, negli ultimi anni, da alcuni piccoli motori per le ricerche online. I tentativi non si erano, però, dimostrati particolarmente fruttuosi, probabilmente a causa dello scarso numero di utenti. Ora, secondo numerosi analisti, Microsoft potrebbe riuscire là dove molti fallirono. Live Search può fare affidamento su un altro numero di utenti e sulle centinaia di migliaia di possessori di account Live ID, clienti ideali per il suo nuovo sistema Cashback.

Al momento Redmond non ha fornito alcuna indicazione sulle risorse investite per gestire la nuova funzione, tesa a rilanciare le sorti del suo motore di ricerca, ancora in affanno e schiacciato dalla concorrenza di Google. Per incentivare i rivenditori a utilizzare Cashback, Microsoft offre il vantaggioso sistema “cost per acquisition”, che consente agli inserzionisti di pagare a Redmond una certa cifra per il loro annuncio solo quando l’utente procede oggettivamente all’acquisto.

Nella decisione di Microsoft di intraprendere la strada dei pagamenti per le ricerche online si legge in filigrana la difficoltà del colosso dell’informatica nel contrastare la concorrenza nell’agguerrito mondo dei motori di ricerca. Il fallito accordo con Yahoo e i nuovi movimenti intorno alla società di Sunnyvale testimoniano la volontà da parte di Microsoft di rivestire un ruolo di maggior peso nelle ricerche online. Pagare i propri utenti per effettuare gli acquisti attraverso il suo Live Search potrebbe, però, rivelarsi meno vantaggioso del previsto per Redmond. Molti internauti potrebbero infatti decidere di adottare Cashback per i loro acquisti, pur continuando a utilizzare i servizi offerti da Google per tutto il resto. Cashback è, al momento, disponibile solo per il mercato statunitense, ma dovrebbe giungere a breve anche nel vecchio continente. La diffusione su scala globale del servizio sarà probabilmente il miglior banco di prova per Microsoft.

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