È giunta al termine la lunga causa che iniziò sette anni fa, in Des Moines, IA, che vede da un lato Microsoft e dall’altro un gruppo di avvocati che inseguivano un risarcimento per condotta anti-concorrenziale.
L’iniziale risarcimento richiesto (ben 330 milioni di dollari) è stato ridotto e Microsoft si è accordata per 179 milioni. Tale cifra è composta calcolando le copie vendute negli anni ’90 di Microsoft Windows, MS-DOS, Excel, Word e Works.
Per ciascuna di esse la corte di Des Moines ha stabilito un rimborso che gli acquirenti potranno richiedere fino al 14 dicembre, in particolare:
- 16$ per Microsoft Windows e MS-DOS
- 29$ per Microsoft Excel
- 10$ per Microsoft Word, Works e Home Essentials
Interessante notare il fatto che tutti i soldi non reclamati verranno devoluti al Ministero dell’Educazione dello stato dell’Iowa, per l’acquisto di materiale informatico da destinare alle scuole.
Gli Stati Uniti non sono nuovi a questo genere di cause, la giurisprudenza statunitense è infatti molto sensibile al tema dell’antitrust e del risarcimento. In questi paesi è inoltre possibile proporre delle class actions, che consistono in vere e proprie “cause di gruppo” in cui migliaia di cittadini sono rappresentati da un unico collegio di avvocati in un unico processo. Ciò giova a tutti perchè si hanno tempi minori e una decisione uguale per tutti.
Microsoft ha dichiarato di aver accettato questo compromesso per chiudere la vicenda, che ormai si protraeva da tempo arrecando, tra gli altri, anche un vistoso danno di immagine, per mettere da parte il passato e concentrarsi sul futuro. Tuttavia l’esperienza di Des Moines potrebbe essere un apripista per altre cause e il passato potrebbe essere tutt’altro che archiviato.