70 milioni per violazione di proprietà intellettuale: è questa la sentenza della Corte del Distretto Sud della California sul caso che vede opposta l’azienda francese Alcatel-Lucent alla statunitense Microsoft, chiudendo così un caso che dura ormai dal 2007 per violazioni perduranti dal 2003 in poi. Il caso è iniziato con una denuncia a Dell per poi tirare in ballo Microsoft soltanto in seguito.
Il brevetto in questione sarebbe stato violato da Microsoft in tre applicazioni, una delle quali è Outlook. Secondo l’accusa trattasi di un elemento base per il funzionamento del software, secondo la difesa trattasi invece di un elemento di minore entità. La Corte ha stabilito che, qualunque sia l’importanza del brevetto, la violazione è effettiva e Microsoft dovrà pertanto rimborsare Alcatel-Lucent per il danno comminato con una violazione identificata in uno dei software più noti e diffusi del gruppo di Redmond.
Microsoft spiega di voler valutare con calma la sentenza prima di prendere ogni qualsivoglia decisione per il prossimo passo da compiere. Il gruppo, infatti, ricorda come la legge non dovrebbe considerare piccole violazioni all’interno di software estremamente ricchi e complessi, ma il teorema della Corte è stato differente.
Secondo Microsoft, addirittura, il brevetto non sarebbe in alcun modo fruito in relazione all’uso delle email (il che non dovrebbe pertanto coinvolgere Outlook nella vicenda): se il gruppo ricorrerà in appello, sarà presumibilmente questo il punto su cui la difesa punterà per invertire il giudizio.