Acquistare un nuovo PC Windows significa in moltissimi casi dover fare i conti con una serie di software preinstallati dal produttore al fine di offrire potenziali nuovi servizi ai propri clienti. Software che in molti casi sono ritenuti superflui dagli utenti e che in genere apportano rallentamenti all’intero sistema. Se fino ad oggi Microsoft ha cercato di arginare il problema distribuendo personal computer privi di ogni sorta di applicazione aggiuntiva, da Redmond giungono ulteriori novità: grazie al programma Signature, infatti, tutti gli utenti Windows potranno usufruire degli store Microsoft per rimuovere tali contenuti.
L’operazione potrà essere eseguita anche su PC acquistati altrove e, come prevedibile, sarà a pagamento: per rimuovere tutti i software installati dal produttore, distribuiti generalmente in modalità di prova o comunque caratterizzati da forti limitazioni e generalmente noti come “crapware”, sarà infatti necessario affrontare una spesa complessiva di 99 dollari più tasse. Una volta terminata la procedura di pulizia, sostiene Microsoft, sarà possibile ottenere un PC sensibilmente più rapido in fase di accensione ed esecuzione delle applicazioni.
I primi test effettuati mostrano in effetti come sia possibile ottenere importanti benefici rimuovendo i crapware presenti nei PC commercializzati da numerosi produttori, i quali tuttavia ricevono importanti cifre dagli sviluppatori per distribuire tali software insieme al proprio hardware. Per disinstallare componenti mai richiesti e fonte di guadagno per i produttori, insomma, sarà necessario versare a Microsoft oltre 100 dollari qualora non si abbiano le competenze necessarie alla loro rimozione.
Il programma Signature è disponibile presso i 16 punti vendita Microsoft distribuiti sul territorio statunitense e consentirà di rimuovere anche software distribuito dalla stessa società di Redmond quali gli applicativi della famiglia Windows Live, le versioni di prova di Office ed altri componenti ritenuti superflui. Il tutto, come indicato, sarà a pagamento, rendendo un servizio potenzialmente utile per moltissimi utenti un extra di cui molti di essi potrebbero decidere di fare a meno.