Microsoft ha confermato le voci dei mesi scorsi, le quali asserivano che il colosso di Redmond fosse pronto per lanciare un unico ecosistema digitale che coinvolgesse tutti i dispositivi con piattaforma Windows: PC, tablet, smartphone e persino console da gioco casalinghe.
Nel corso della WorldWide Partner Conference di questa settimana, gli esecutivi Microsoft hanno dunque ammesso l’intenzione di voler dare vita ad un ambiente Windows univoco, seppur gli ostacoli da superare non siano esattamente pochi. «Una cosa importante da dire è che seppur il cambiamento arriverà, siamo solo all’inizio. Il nostro obiettivo è quello di avere un ecosistema unico, non ci sarà dunque un ecosistema per PC, uno per i cellulari e un altro per le console da gioco, ma uno soltanto che varrà per tutti, capace di trasportare dispositivi differenti tra loro in un ambiente comune», ha spiegato il presidente di Microsoft Windows Phone Andy Lees durante il suo intervento.
Lees è stato comunque piuttosto vago su quello che intende realmente Microsoft come “unico ecosistema digitale”. Scartando un paio di ipotesi, si potrebbe pensare ad un app store unico per smartphone, PC e console da gioco, qualcosa che potenzialmente potrebbe essere lanciato già con Windows 8. Se invece l’obiettivo è proprio lo sviluppo di una grande, unica piattaforma per tutti i dispositivi Microsoft allora la cosa sarebbe ben più importante, ma al contempo più difficile da raggiungere a breve termine.
Spiegando il perché, va sottolineato che nonostante ci siano diversi dispositivi denominati “Windows” non significa necessariamente che montino un sistema operativo Windows PC. Ad esempio, Windows Phone funziona grazie a Windows Embedded Contact; Windows Azure, il cloud system di Microsoft, pur poggiando le proprie radici su Windows Server è stato progettato completamente da zero. Lo stesso dicasi per il sistema presente sulla console Xbox 360, che pur includendo vecchi elementi del sistema operativo Windows NT, è totalmente modificato.
Questo significa che se Microsoft volesse davvero creare un ambiente unico, che permetta di condividere funzionalità base come Internet Explorer tra diversi dispositivi, dovrebbe praticamente crearlo da zero portandolo poi su PC, smartphone e console. Il supporto alla tecnologia dei processori ARM aiuterà ma, secondo alcune voci, ci vorranno almeno quattro anni prima di vedere in funzione questo ecosistema, tempi che peraltro coinciderebbero teoricamente con il lancio della nuova console da gioco, dato che l’obiettivo è mantenere Xbox 360 sul mercato fino al 2015. A quel punto si aprirebbe letteralmente una nuova generazione per tutti i dispositivi Microsoft. PC, smartphone, tablet e Xbox uniti da una sola piattaforma, e qualcuno sostiene che a Redmond starebbero pensando addirittura di non usare più il nome Windows, proprio per sottolineare un distacco netto dal passato.