Come se le missive di Microsoft, Google, Icahn e Yang non bastassero, ora un nuovo elemento si interpone tra l’offerta di Microsoft e la votazione degli azionisti Yahoo prevista per il 1 agosto. Nuove voci provenienti dal Wall Street Journal, infatti, suggeriscono incontri segreti tra i dirigenti di Redmond e le alte sfere di Time Warner, gruppo a capo del colosso America OnLine (AOL).
Nessun dettaglio è trapelato dai tavoli delle trattative, ma una cosa sembra certa: Time Warner vuole trovare una collocazione migliore per AOL e nella partita ci sarebbe anche Yahoo. La soluzione è però duplice: se con Microsoft non ci sarebbe soluzione diversa da una transazione in toto del gruppo, con Yahoo si parlerebbe invece di fusione. In entrambi i casi il tutto deve però risolversi nel giro di pochi giorni visto che il 1 agosto è il termine ultimo per il rinnovo della carica del Board of Director Yahoo ed in quella sede sarà presa una delle più importanti decisioni della storia del gruppo di Sunnyvale.
L’interesse di Microsoft in AOL sarebbe dettato da una parte dal traffico entrante e dalla porzione di mercato pubblicitario già occupata; dall’altra, si tratterebbe anche di un piccolo smacco a Google, gruppo che ha anzitempo siglato accordi importanti con AOL e che ora si troverebbe ancora una volta giocoforza con un piede nelle trattative in corso. Non tutti concordano però sulla bontà dell’ipotesi emersa in queste ore: AOL è comunque un nome in calo, sebbene la sua potenza sul mercato sia ancora un elemento di tutto valore. Per Microsoft potrebbero tornare utili soprattutto alcuni asset strategici, ma non sembra che possa la sola AOL aiutare Redmond a colmare in fretta il gap dal colosso di Mountain View.
Le cifre trapelate sono incerte e valutano AOL tra i 9 ed i 13 miliardi di dollari. Le trattative in corso sembrano ora un diversivo o comunque un modo di portarsi avanti in attesa che gli azionisti Yahoo emettano la loro sentenza. Icahn o Yang, con Microsoft o senza Microsoft: è questo il dilemma da sciogliere. In AOL, insomma, ci credono in pochi: Yahoo rimane la prima scelta.