Jeffrey Lee Parson: era il Settembre 2003 quando il suo nome salì agli onori delle cronache quale il nome l’autore del virus Blaster, ai tempi la peggiore delle minaccie per la sicurezza informatica. Ha oggi trovato finalmente una fine il suo contenzioso con il gruppo Microsoft e per il paffuto ragazzo del Minnesota si apre un lungo periodo rieducativo.
Inizialmente Jeffrey Lee Parson fu accusato (e si parlò della soffiata di un testimone) di essere l’autore del virus. In seguito le accuse sono state smorzate ed al ragazzo è stata imputata la responsabilità del codice di p2p.teekid.c, ovvero solo di una delle versioni del worm. In seguito a tale accusa il ragazzo ha sfiorato la condanna al pagamento di ben 500.000 dollari in seguito all’iniziativa legale Microsoft.
E’ la Microsoft stessa, però, ad annunciare il “lieto fine” della vicenda. Per l’autore di Blaster.B infatti la maxi-multa è stata convertita in 225 ore di lavoro socialmente utile, ed il tutto va ad assommarsi ad altre 100 ore di lavoro e ad un anno e mezzo di detenzione già ordinati dal giudice distrettuale Marsha Pechman. Passato il primo periodo il ragazzo verrà tenuto sotto controllo per un periodo di tre anni.
Blaster diventò una delle infezioni più pestilenziali grazie alla sua capacità di sfruttare una vulnerabilità di Windows: grazie a questa possibilità il worm aveva immediatamente infettato decine di migliaia di sistemi partendo da 50 computer dei quali era riuscito a prendere il controllo tramite lo stesso stratagemma. Il worm lanciava inoltre un attacco DDoS al sito Microsoft Windows Update. Secondo alcune stime il danno procurato da Blaster.B è ammontato ad oltre 1 milione di dollari.