Microsoft ha annunciato la chiusura di una acquisizione che promette di aggiungere nuove funzioni di sicurezza ai prodotti di Redmond: l’operazione porta sotto il controllo del gruppo guidato da Steve Ballmer la PhoneFactor, azienda che ha sviluppato le proprie soluzioni attorno alla presenza costante ed individuale di uno strumento privato quale lo smartphone.
L’idea non è certo nuova, ma PhoneFactor è leader nelle soluzioni correlate: il telefono può rappresentare un elemento cruciale nella sicurezza online nel momento in cui lo si utilizza come una sorta di chiave in grado di abilitare accessi particolari ed identificazioni importanti. Soprattutto, il telefono ha una natura peculiare tale per cui diventa possibile utilizzarlo in aggiunta alle password comuni, creando un approccio differente al concetto tradizionale di sicurezza.
Microsoft parla espressamente di “Multi-Factor Authentication” (MFA) come nuova tipologia di approccio su una moltitudine di servizi. Il gruppo non spiega nel dettaglio l’uso che farà del personale e delle soluzioni PhoneFactor, ma fin da subito tira in ballo Sharepoint, Windows Azure Active Directory e Office 365 quali primi candidati forti ad un cambio di rotta in termini di sicurezza di accesso. In ogni caso trattasi di una scelta di campo estremamente precisa: è il telefono il valore aggiunto della sicurezza di domani ed è il telefono lo strumento scelto da Microsoft come simulacro di identità da utilizzarsi per consegnare all’utente le chiavi dei propri account.
Il telefono potrà insomma consentire agli utenti di garantire una volta di più i propri account, trasformando il device in una carta di riconoscimento affidabile ed aggiuntiva. La fragilità dei sistemi che si basano sulla sola password, del resto, è nota e non più accettabile in una fase di passaggio in cui il cloud storage si impone come nuove frontiera della condivisione, dell’archiviazione e della collaborazione online.