Microsoft porterà lo storage sui server esteri

In futuro, i clienti stranieri avranno la possibilità di scegliere un server fuori dagli Stati Uniti sul quale conservare i propri dati personali.
Microsoft porterà lo storage sui server esteri
In futuro, i clienti stranieri avranno la possibilità di scegliere un server fuori dagli Stati Uniti sul quale conservare i propri dati personali.

Microsoft ha annunciato che gli utenti avranno la possibilità di scegliere il server sul quale conservare i propri dati. Dato che la NSA può intercettare le comunicazioni tra i data center dell’azienda di Redmond (ma anche di Facebook, Google, Yahoo e altre Internet company), i clienti stranieri che usano i suoi servizi potranno optare per uno spazio di storage in server dislocati all’esterno degli Stati Uniti.

Durante un’intervista rilasciata al Financial Times, Brad Smith, responsabile della divisione legale di Microsoft, ha dichiarato che un cittadino, residente ad esempio in Europa, avrà la certezza che i suoi dati rimarranno nel Vecchio Continente e non verranno conservati sui server statunitensi. Ovviamente, non c’è nessuna garanzia che la NSA non riesca a raggiungere i data center oltreoceano. La soluzione potrebbe però rallentare il loro lavoro di spionaggio. Smith spera che in futuro venga sottoscritto un accordo tra Europa e Stati Uniti per mettere fine agli abusi perpetrati da agenzie governative straniere.

Offrire agli utenti la possibilità di decidere dove memorizzare i propri dati dovrebbe incrementare la loro fiducia nei confronti dei servizi Microsoft. Tuttavia, ci sarebbero diversi ostacoli di tipo tecnico e legale. Secondo l’American Civil Liberties Union, non importa dove si trovano dati. Se il servizio viene offerto da un’azienda statunitense, dovrà comunque rispettare le leggi degli Stati Uniti e quindi fornire accesso anche ai server europei.

Altre Internet company, tra cui Google, ritengono che una simile soluzione comporti costi eccessivi. Inoltre, alcuni paesi potrebbero bloccare l’accesso ai servizi offerti da un’azienda statunitense. Il Brasile, ad esempio, ha pianificato la costruzione di un collegamento in fibra ottica sottomarino che unirà Sud America ed Europa, bypassando gli Stati Uniti. Per adesso, l’unica strada percorribile sembra essere la crittografia.

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