Settimana scorsa Microsoft ha annunciato di voler aprire una propria catena di Retail Store, sul modello dei famosissimi negozi Apple.
La software house di Redmond ha assunto David Porter, ex executive della famosa catena di centri commerciali Wall-Mart, per portare a termine questo progetto. La realizzazione di un network di negozi targati Microsoft risponde all’esigenza di riabilitare la fiducia del consumatore, ultimamente messa a dura prova da scelte sbagliate quali Windows Vista. Microsoft ha infatti riconosciuto la necessità di alimentare una “Microsoft retail purchase experience” che sia in grado di fidelizzare l’utenza.
Esattamente ricalcando il modello di Apple Store, i centri Microsoft non si occuperanno unicamente della vendita di software e hardware, come per esempio Xbox 360 e Office. I negozi si concentreranno anche sulla fornitura di assistenza qualificata, così come oggi avviene per il Genius Bar targato mela.
Date queste premesse, sono inevitabili tutti i commenti maliziosi contro Redmond derivanti dall’abitudine, nemmeno troppo velata, di “copiare” tutte le strategy di successo di Cupertino. Allo stesso tempo, bisogna chiedersi se la decisione di Microsoft possa configurarsi come una modalità vincente per il proprio business.
Il punto di forza degli Apple Store è la costante attenzione nei confronti delle esigenze del consumatore Mac. Tutto ciò è possibile grazie alla perfetta integrazione tra software e hardware che permette di garantire assistenza completa ed esauriente. Viste le numerosissime configurazioni hardware presenti in commercio per gli utenti Windows, risulta difficile pensare ad un servizio sul modello di Genius Bar, in grado di fornire risposte specifiche caso per caso.
Resta innegabile il fatto che rapportarsi direttamente al pubblico possa rafforzare notevolmente la soddisfazione del cliente. Ma considerate le premesse, risulta difficile sperare di bissare lo stesso successo raggiunto da Cupertino con gli Apple Store.