Non si lascia attendere la risposta ufficiale Microsoft alle minacce provenienti dalla Commissione Europea. L’intervento è lasciato alle parole del Consigliere Generale Brad Smith, il quale respinge punto per punto quanto indicato dalla commissaria Neelie Kroes, prendendo invece tempo per una replica più argomentata al momento in cui le esatte obiezioni partiranno da Bruxelles per arrivare a Redmond.
Brad Smith contesta innanzitutto le critiche relative al prezzo a cui talune tecnologie vengono concesse in licenza. Secondo la Kroes questo livello impedirebbe a gran parte dei produttori terzi di accedere al mondo Windows, mentre per Microsoft il regime applicato è del 30% inferiore rispetto alla media del mercato. Non solo: Microsoft sostiene di avere 36 brevetti registrati e 37 in fase di valutazione, il che contrasterebbe con l’«assenza di innovazione» delineata dalla Kroes nelle proprie accuse. Secondo Microsoft è impensabile che tali tecnologie possano essere concesse gratuitamente e, soprattutto, non è la Commissione Europea a poter imporre la cosa.
Infine secondo Microsoft molte licenze sarebbero già in trattativa, il che nega l’impossibilità di interazione che i produttori terzi avrebbero con il gruppo. Brad Smith, insomma, rigetta totalmente le accuse e mette avanti i tre anni di lavoro compiuti ed i milioni di dollari spesi per le pretese provenienti dall’ambito europeo (il tutto, oggi, con mesi di ritardo rispetto al momento in cui la documentazione è stata consegnata). Ciò nonostante Smith spiega che Microsoft tenterà ancora una volta di assolvere alle richieste giunte, fermo restando il forte contrasto relativo ad alcune delle accuse indicate nella comunicazione della Commissione (in cui si lascia intendere come entro un mese Microsoft potrebbe subire una multa retroattiva da 700 milioni di dollari).
Lo scontro tra le parti rimane frontale, ma è Neelie Kroes ad avere facoltà di dettare i tempi della sfida. Il titolo parte oggi in borsa in leggero ribasso, ma senza sussulti.