Microsoft ricompra le proprie azioni

Piomba su Wall Street una indiscrezione: Microsoft starebbe ricomprando le proprie azioni in un'opera di buyback da 20 miliardi di dollari. Si tratta di una iniziativa significativa che potrebbe alzare il valore delle azioni da 27 a 40 dollari in 1 anno
Microsoft ricompra le proprie azioni
Piomba su Wall Street una indiscrezione: Microsoft starebbe ricomprando le proprie azioni in un'opera di buyback da 20 miliardi di dollari. Si tratta di una iniziativa significativa che potrebbe alzare il valore delle azioni da 27 a 40 dollari in 1 anno

Una improvvisa notizia (fonte Heather Bellini, USB) risveglia Wall Street: Microsoft è pronta ad approfittare della debolezza della borsa per operare un’aggressiva opera di buyback per riportare a Redmond una cospicua fetta del proprio capitale azionario. Non si tratta della prima iniziativa del genere per Microsoft, anche se per la prima volta il gruppo potrebbe attingere ad un prestito per portare a termine l’operazione.

Le azioni ricomprate dovrebbero assommare qualcosa come 20 miliardi di dollari in tutto. Un improvviso picco della domanda dovrebbe peraltro significare un aumento della quotazione delle azioni, ed infatti il titolo ha immediatamente risposto positivamente a Wall Street aprendo in aumento dell’1% il premarket e continuando la crescita anche a contrattazioni aperte. Quella Microsoft, peraltro, è una iniziativa incoraggiante per tutta la borsa visto che potrebbe indicare un ritorno all’acquisto ed una ritrovata fiducia per il futuro (dopo che negli ultimi mesi le ombre oscure sugli States avevano eroso gran parte dei guadagni maturati a fine 2007).

Secondo l’analisi Bloomberg il buyback potrebbe concludersi in pochi mesi, sebbene il tutto verrà comunicato solo a operazione conclusa. Dopo il buyback le previsioni sul guadagno per azione dovrebbero essere riviste in aumento di circa 10 centesimi per unità, e le previsioni sono dunque di un titolo MSFT a quota 40 dollari entro il prossimo anno (oggi il titolo Microsoft galleggia a quota 27 dollari). Chris Liddell, Chief Financial Officier del gruppo, a suo tempo aveva già espresso vera e propria «frustrazione» nel vedere il titolo così depresso nonostante i buoni risultati trimestrali dell’azienda. Il buyback è, in quest’ottica, una strategia logica utile a rilanciare le quotazioni nella speranza di un contesto macroeconomico futuro migliore di quello attuale.

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