Microsoft dovrà sottostare al giogo della corte statunitense ancora a lungo. Così ha sentenziato il giudice Colleen Kollar-Kotelly, che ha esteso fino a fine 2009 l’obbligo per l’azienda di Redmond di fornire la completa documentazione riguardo le proprie tecnologie e protocolli per facilitare la produzione di software che funzionino con il proprio sistema operativo da parte di aziende di terze parti.
La motivazione di una simile sentenza si radica nel fatto che negli anni in cui l’azienda avrebbe dovuto fornire la documentazione in questione non è stato possibile per la corte entrare in possesso di materiale affidabile e completo. Infatti entro il 2007 Microsoft avrebbe dovuto portare a termine quanto ordinatogli al termine della celebre causa antitrust iniziata nel 2002, solo che data l’insolvenza la corte non ha esitato a prolungare i termini fino al 2009, riservandosi il diritto di prolungarli ancora nel caso nemmeno a fine 2009 si arrivasse ad una soluzione soddisfacente.
Il giudice si è anche sentito in dovere di precisare che il prolungamento dei termini non deve essere visto come un sanzione inflitta all’azienda, la quale si è dimostrata «esageratamente collaborativa» negli anni, ma che ad ogni modo dovrà completare la fornitura della documentazione come sancito senza incorrere in altri ritardi «assolutamente ingiustificabili» come quello occorso.
Microsoft per bocca del consigliere generale Brad Smith ha fatto sapere di accettare di buon grado quanto stabilito. «Continueremo a lavorare per portare a termine quanto ci è stato ordinato» ha dichiarato Smith «siamo lieti che la corte abbia riconosciuto i nostri sforzi per collaborare con le diverse agenzie governative coinvolte. Abbiamo costruito Windows Vista seguendo queste regole e allo stesso modo abbiamo progettato la suite Live».