Il paradigma che seguirà Microsoft nella progettazione dei prossimi software sarà quello dell’interoperabilità. L’annuncio, che rappresenta anche un importante crocevia nello sviluppo delle strategie del gruppo di Redmond, giunge direttamente da Bill Gates il quale ha voluto portare il proprio verbo ai clienti Microsoft con un messaggio esplicativo circa l’origine delle scelte intraprese.
«Negli anni la nostra industria ha cercato molti approcci per affrontare l’eterogeneità dei software, ma la soluzione che si è dimostrata davvero efficace – e che rappresenta il maggior successo per gli sviluppatori oggi – è un forte impegno per la interoperabilità»: così Reuters traduce il discorso di un Gates che alle parole fa seguire immediatamente i fatti. Mentre la lettera raggiungeva i destinatari, infatti, Microsoft siglava un «accordo di interoperabilità» con Macrovision al fine di cooperare nella gestione dei DRM su pc, lettori portatili ed altri supporti per il consumo nel settore entertainment.
Secondo Gates la crescente eterogeneità di un mercato sempre più competitivo impone la scelta dell’interoperabilità dei prodotti informatici. Gates non nega però una frecciatina al mondo open source: «a volte l’interoperabilità è stata confusa con il software open source. L’interoperabilità riguarda il lavoro comune di software differenti. L’Open Source è un metodo per licenziare e sviluppare software – che può essere o meno interoperabile. Inoltre l’approccio Open Source allo sviluppo incoraggia la creazione di più mutazioni dello stesso tipo di applicazione» (il che presuppone maggiori difficoltà nella progettazione di una reale piattaforma di interoperabilità).
Gates nella propria lettera ufficializza e rimarca una linea di sviluppo che Microsoft aveva comunque già tracciato per il proprio futuro. Prima di Gates già Andrea Valboni di Microsoft Italia aveva sottolineato che «recenti iniziative a carattere normativo in Europa e in altri paesi nel mondo dimostrano una crescente consapevolezza dell’importanza dell’interoperabilità nella Società dell’Informazione […] una diffusa interoperabilità abilita infatti i consumatori ad accedere e usare un crescente numero di prodotti e servizi per mezzo di un sempre più alto numero di dispositivi e tecnologie».