Secondo quanto trapelato da alcuni documenti confidenziali inviati da Microsoft ai principali produttori di Pc, l’azienda si appresterebbe a lanciare un programma mirato ad incentivare l’utilizzo di Windows XP all’interno dei computer ultra low-cost (ULPC), arginando la tendenza generale dei produttori ad installare al loro interno sistemi alternativi quali Linux. Onde evitare che le macchine ULPC dotate di XP possano interferire all’interno del normale mercato dei personal computer, l’offerta sarà applicabile solamente ai Pc che presentano precisi limiti hardware.
Il mercato dei computer a basso costo è in costante crescita, con oltre 20 nuovi produttori attesi entro i prossimi sei mesi; la stessa Microsoft dichiara nel documento di prevedere la vendita di 10-13 milioni di nuove unità entro la fine dell’anno. Vista la propensione da parte di molti produttori ad installare Linux all’interno delle loro macchine (con il preciso obiettivo di evitare i costi per le licenze, limitando così il costo finale del dispositivo), Microsoft intende offrire Windows XP Home Edition ai mercati emergenti quali Cina e India a soli 26 dollari, mentre per quanto riguarda i mercati sviluppati, come ad esempio gli Stati Uniti, il prezzo sarà di 32 dollari.
Al fine di evitare che tali macchine possano interferire all’interno del mercato dei normali computer dotati di Windows Vista, Microsoft ha imposto delle limitazioni alquanto restrittive ai produttori intenzionati ad approfittare dell’offerta: i computer non dovranno infatti avere più di 1 Gb di ram e processori (single core) più veloci di 1 Ghz. Eccezione verrà fatta per alcuni chip, tra cui i processori Via Technologies C7-M con velocità tra 1 Ghz e 1,6GHz, e il futuro Atom N270.