L’utenza sembra aver approvato, capito e gradito. Si moltiplicano infatti i download di Microsoft Security Essential, ed anche le sensazioni dopo i primi utilizzi appaiono positive. Interessante è invece il modo in cui si rapporta all’antivirus l’insieme della concorrenza, coloro i quali dovranno fare i conti con Microsoft nella spartizione del mercato. Ne esce un quadro sostanzialmente diviso tra chi vede il bicchiere mezzo vuoto e chi apprezza quello mezzo pieno; tra chi boccia la “povertà” del software e chi premia lo sforzo del gruppo.
Da Symantec giunge il giudizio maggiormente negativo. Invece di scagliarsi contro Microsoft, però, Symantec intende smontare le statistiche che indicano nella soluzione di Redmond una via praticabile con alte performance. La casa produttrice della linea Norton, infatti, fornisce nuovi dati a supporto della propria tesi, ritenendo la propria offerta migliore sotto molti punti di vista e comprovando il tutto numeri alla mano. Non solo: di MSE viene sottolineata l’assenza di analisi euristiche, riducendo il tutto ad uno scanning semplicistico che sembra provenire da una generazione precedente di software antivirus. Nell’analisi Symantec non c’è però cenno alla differenza nei costi: va ricordato, infatti, come Microsoft Security Essential sia un software gratuito.
I commenti ad MSE sono raccolti da ArsTechnica in un pezzo particolarmente interessante per il modo in cui fotografa la reazione del mercato al nuovo arrivato. ESET, produttore NOD32, si limita ad esempio ad un freddo «è meglio avere una protezione basilare e comunque gratuita che non avere del tutto una protezione». Vince Steckler, CEO Avast, avanza invece maggior entusiasmo: l’utenza ha dimostrato di preferire le soluzioni gratuite, Microsoft con la propria scelta ha dimostrato questa tendenza ed Avast è oggi uno dei nomi principali del settore grazie alla linea intrapresa già da tempo. AVG Technologies, glissando parzialmente su di una situazione che è vista come pericolosa per l’utenza, evidenzia invece un altro aspetto: Microsoft dovrà tenere il proprio MSE quanto più lontano possibile dai sospetti dell’antitrust, evitando contaminazioni con Windows e rifuggendo le tentazioni di Windows Update. Per certi versi è una analisi che sembra un monito.