Nuovo passo in avanti di Microsoft nella politica di espansione commerciale sui mercati orientali. La società di Redmond ha da poco stipulato un accordo con Founder Technology Group, il secondo produttore di computer in Cina, per la vendita dei propri PC con Windows preinstallato. Con questo accordo commerciale, Microsoft spera di ridurre sensibilmente il numero di copie pirata del suo sistema operativo in Cina. Inoltre, il patto siglato da Steve Ballmer (Amministratore delegato di Microsoft) e Qi Dongfeng (Presidende di Founder Tech) prevede la vendita di tastiere, webcam e altro hardware prodotto da Microsoft negli oltre 500 negozi di Founder Technology Group disseminati sul territorio cinese.
Durante l’incontro in cui è stato siglato il patto, Ballmer ha sottolineato come il nuovo accordo con Founder sia parte integrante dei piani di espansione di Microsoft al di fuori dei mercati occidentali. Founder installerà progressivamente Windows su tutta la gamma dei propri computer per uso domestico e sul 40% dei propri prodotti destinato all’uso professionale. Mentre inizia a delinearsi il volume di PC interessati, le due compagnie non hanno ancora fornito dati ufficiali sulla rilevanza economica del loro accordo.
In pochi anni la Cina è divenuto il primo esportatore di software pirata al mondo, con livelli di crescita preoccupanti per i mercati occidentali che investono sullo sviluppo di nuovo software moltissime risorse. Secondo Business Software Alliance, nel 2006 l’82% del software utilizzato in Cina era costituito da copie illegali, la cifra più alta di tutta l’area asiatica che si attesta mediamente al 55%. La speranza di Microsoft è di ridurre sensibilmente questo dato offrendo i propri sistemi operativi già preinstallati sui PC. Nel maggio di quest’anno la compagnia di Redmond aveva stipulato un patto commerciale simile da 1,3 miliardi di dollari con Lenovo, il più grande costruttore di personal computer della Cina. L’accordo con Founder riguarderà anche la suite di applicativi Windows Live, che potrà consentire a Microsoft di crescere sensibilmente nei livelli di traffico online della regione asiatica.