Il 12 maggio prossimo scadrà l’imposizione delle autorità USA nei confronti di Microsoft ed il gruppo sarà finalmente libero dai vincoli imposti da una sentenza antitrust vecchia ormai di quasi un decennio.
Il problema era insorto nel 1998, quando i primi stati iniziarono a denunciare Microsoft per il modo in cui imponeva la propria presenza sul mercato senza concedere spazio alla concorrenza (il che avrebbe significato importanti possibilità in termini di prezzo per gli acquirenti statali). Ai tempi Microsoft vide messo a rischio il proprio modo di far mercato: sotto le autorità federali finirono i rapporti con gli OEM e si ipotizzò addirittura la divisione in due gruppi per costringere l’azienda ad agire in modo più aperto. Il gruppo riuscì tuttavia a conservare l’unità delle parti, i software non furono banditi e l’accordo del 2001 imponeva semplicemente la consegna di ampia documentazione e di pratiche di maggior apertura.
A distanza di 10 anni il tutto sta andando a scadenza e le parti sembrano concordare il fatto che Microsoft abbia rispettato gli accordi. Senza bisogno di ulteriori convocazioni, quindi, i vincoli andranno a scadenza entro il termine previsto e per Microsoft finirà così una parentesi nella quale il gruppo è stato costretto ad operatività extra per ripagare delle chiusure antecedenti. Secondo InformationWeek trattasi di una scadenza importante anche al di là della sola questione legale: Microsoft potrà ora agire in modo più snello, potendo rispondere con maggior agilità alla pressione della concorrenza grazie al fatto che non diviene più necessario produrre documentazioni in quantità con forti costi in termini di tempo e risorse impegnate.
Negli stessi giorni il gruppo sarà presso la Corte di Giustizia Europea per chiedere uno sconto sulla maxi-multa da 899 milioni di euro comminata per comportamento anti-concorrenziale. Il passato ritorna, insomma, ma le cose sono profondamente cambiate e Microsoft sta tentando di mettersi alle spalle i momenti difficili passati in tribunale per spiegare le proprie operazioni, il proprio monopolio e le proprie attività.