Microsoft SIR, i rischi per gli utenti Windows XP

Il Security Intelligence Report evidenzia i rischi per gli utenti che eseguono vecchio software. Il ciclo di vita di Windows XP cesserà l'8 aprile 2014.
Microsoft SIR, i rischi per gli utenti Windows XP
Il Security Intelligence Report evidenzia i rischi per gli utenti che eseguono vecchio software. Il ciclo di vita di Windows XP cesserà l'8 aprile 2014.

Microsoft ha rilasciato il Security Intelligence Report Volume 15 relativo alla prima metà del 2013 che fornisce gli ultimi dati sulla diffusione di malware ed exploit in 100 paesi nel mondo. Uno degli aspetti evidenziati dalla ricerca riguarda l’aumento del rischio dovuto all’uso di software legacy. L’azienda di Redmond ha voluto in particolare focalizzare l’attenzione su Windows XP, il cui supporto verrà sospeso a partire dall’8 aprile 2014, consigliando agli utenti l’installazione di un sistema operativo più moderno.

Durante i primi sei mesi dell’anno, la percentuale di malware rilevati su Windows XP, Windows Vista, Windows 7 e Windows 8 è risultata compresa tra il 12 e il 20%, ma il tasso di infezione dei PC con Windows XP è stato sei volte più elevato rispetto a Windows 8 (9,1% contro 1,6%). Sebbene questo dato non tenga conto del market share – 33,66% per Windows XP e 8,02% per Windows 8 – sono evidenti i maggiori pericoli per la sicurezza se gli utenti eseguono un vecchio sistema operativo. Windows 8, invece, integra tecnologie più avanzate che rendono più difficile, più costoso e meno appetibile sfruttare le eventuali vulnerabilità.

Windows XP è stato rilasciato nel 2001. In questi 12 anni il numero di utenti collegati ad Internet è aumentato da 360 milioni a 2,4 miliardi. Con la diffusione di istant messaging, social network e altri servizi, il Web è diventata la principale sorgente di malware. Windows XP non è stato progettato per bloccare le sofisticate tecniche di infezione usate oggi dai cybercriminali. A partire dal mese di maggio 2014, Microsoft rilascerà solo patch per Windows 7/Vista/8.1. Mediante il reverse engineering degli aggiornamenti di sicurezza, sarà piuttosto semplice sviluppare exploit per le stesse vulnerabilità presenti in Windows XP. Gli utenti saranno quindi in balia dei malintenzionati.

Esiste già un precedente che non fa presagire nulla di buono. Nei due anni successivi alla fine del supporto per Windows XP SP2, il suo tasso di infezione era il 66% superiore a quello di Windows XP SP3. Esistono due soluzioni: passare a Windows 7 o a Windows 8.1, oppure lavorare sempre offline, senza nessun collegamento Internet.

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