Siri non è così impressionante come si vuol far credere e i consumatori sono letteralmente infatuati da Apple. Questo il parere di Craig Mundie, Chief Research e Strategy Officer per conto di Microsoft, espresso nel corso di un’intervista a Forbes rilasciata in occasione della conferenza Techonomoy.
Parole dure, quelle di Mundie, per la caratteristica di punta dell’iPhone 4S, da settimane sul mercato e che sta ottenendo consensi favorevoli da parte dell’utenza. Uno dei membri di punta di Microsoft si è detto non solo assolutamente non impressionato dalla tecnologia di riconoscimento vocale applicata sul nuovo melafonino, ma ha anche spiegato che Microsoft possiede qualcosa di simile già da tempo, ai tempi del lancio degli smartphone Windows Phone. «Si potrebbe dire che Microsoft ha avuto una tecnologia simile per più di un anno: i fan di Siri sostengono che è il suo set di funzionalità a distinguerlo [dai sistemi dei competitor, ndr], ma è impossibile negare che l’idea iniziale venga da Windows Phone», ha dichiarato infastidito dalle domande del giornalista in merito alla tecnologia Apple.
Microsoft avrebbe dunque battuto sul tempo Cupertino con un prodotto equivalente a Siri, con i comandi vocali per Windows Phone 7 arrivati sul mercato un anno prima. In realtà, il software per Windows Phone ha parecchi limiti se confrontato alla controparte della Mela, dato che un utente può solo dettare un messaggio vocalmente oppure cercare una key su Bing. Un tentativo, dunque, di minimizzare l’importanza di Siri, o quantomeno di rivendicare la priorità dell’invenzione, pur senza troppa incisività.
Se è vero che Microsoft ha i comandi vocali per Windows Phone e Android ha le “Azioni Vocali” sugli smartphone che lo integrano, è anche vero che Siri appare oggi un sistema non confrontabile a qualsiasi altro software, date le peculiari funzionalità.
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