Dianne Kelley e Kenneth Hansen, due semplici consumatori americani, hanno depositato ad aprile una class-action contro Microsoft accusandola di aver realizzato il logo ‘Windows Vista Capable’ in maniera volutamente ambigua ed ingannevole, impedendo così loro di acquistare un computer in grado di far girare in maniera adeguata la versione desiderata di Windows Vista. Microsoft ha chiesto la chiusura del caso ma, a sorpresa, il giudice federale Marsha Pechman ha negato la dismissione della class-action e chiesto una nuova udienza il 28 ottobre 2007.
Windows Vista Capable sticker
Il logo “Windows Vista Capable” è stato apposto su numerosi Pc nel periodo in cui la transizione tra XP e Vista era all’orizzonte, assicurando in tale modo gli acquirenti di un nuovo computer sul fatto di poter aggiornare tranquillamente la propria macchina con il nuovo sistema operativo non appena questo fosse stato reso disponibile. Il logo in questione assicura però la piena funzionalità solo della versione Home Basic di Windows Vista, sprovvista di alcune caratteristiche molto apprezzate dall’utente medio quale l’interfaccia Aero e il controllo remoto di Windows Media Center.
La denuncia eccepisce quindi che tale logo abbia tratto in inganno molti consumatori, ignari di acquistare una macchina insufficiente per far funzionare adeguatamente Windows Vista nella versione Premium. Sotto accusa sarebbe inoltre l’offerta di aggiornamento gratuito da XP a Vista in quanto riguarderebbe ancora una volta solamente il passaggio alla versione Home Basic.
Microsoft ha naturalmente rifiutato ogni accusa dichiarando di aver informato gli utenti in ogni modo possibile attraverso la campagna di marketing “Vista Capable”, la quale conteneva il componente “Vista Premium Ready” in grado di spiegare nel modo più adeguato le differenze tra le diverse versioni del sistema operativo e l’hardware necessario per eseguirle.