Un ostinato “no comment” avrebbe dovuto, secondo le intenzioni palesate nei giorni passati, durare ad oltranza. Invece Microsoft ha rotto gli indugi ed ha deciso di rompere il silenzio sulla vicenda antitrust e con un comunicato stampa ha spiegato il punto di vista dell’azienda circa gli accordi intrapresi con la Commissione Europea.
Il documento recita testualmente: «Microsoft Corporation ha confermato oggi di aver apportato una serie di provvedimenti per andare incontro alle richieste della Commissione Europea ed essere conforme alle decisioni […] in materia di interoperabilità». Il testo continua descrivendo «un accordo per implementare misure circa l’interoperabilità a livello mondiale»: Microsoft avrebbe infatti concordato il rilascio di «un nuovo sistema di royalty per le licenze di utilizzo dei protocolli Windows all’interno di prodotti software non Microsoft, garantendo maggiori opzioni di scelta e migliori possibilità di personalizzazione».
Leggendo tra le righe emerge una importante vittoria dell’UE sul colosso statunitense, tale per cui Microsoft avrebbe probabilmente preferito anticipare ogni comunicazione per appianare una situazione dal profilo sicuramente problematico per l’immagine aziendale. «Nell’intento di risolvere alcune problematiche complesse emerse nelle ultime settimane, abbiamo fatto importanti concessioni», parola di Steve Ballmer, CEO del gruppo: «affrontiamo le nostre responsabilità in Europa molto seriamente e continueremo ad impegnarci per adempiere a tutti i nostri obblighi nei confronti della decisione della Commissione Europea in tutti i modi possibili».
Il comunicato entra quindi maggiormente nello specifico, chiarendo come verranno offerte agli sviluppatori nuove modalità per distribuire il codice del software Microsoft «con la possibilità di implementare la propria tecnologia all’interno di codici open source». In riferimento a quest’ultimo punto strategico della concertazione con l’UE, il responsabile dell’Ufficio Legale Microsoft Brad Smith ha aggiunto: «ci siamo impegnati in modo innovativo affinché gli sviluppatori possano lavorare utilizzando la nostra tecnologia con il software open source, proteggendo allo stesso tempo la nostra proprietà intellettuale. La nostra proposta intende perseguire questo obiettivo […] Anche se non abbiamo ancora raggiunto un accordo con la Commissione sul fatto che gli sviluppatori open source possano andare oltre questi termini e rendere pubblico il codice sorgente che implementa la nostra tecnologia, siamo confidenti che collaborando con la corte avremo le linee guida su questo aspetto».
I test che gli organismi di verifica dell’UE porteranno avanti nelle prossime settimane sono volti a valutare la ragionevolezza delle royalty stabilite da Microsoft sulla base di «tecniche di valutazione standard» e tramite un confronto diretto con i valori di mercato di tecnologie simili.