Microsoft taglia la ricerca in California

Inaspettatamente, Microsoft ha chiuso il Research Lab Silicon Valley, dove lavoravano circa 50 persone che svolgevano ricerche sul calcolo distribuito.
Microsoft taglia la ricerca in California
Inaspettatamente, Microsoft ha chiuso il Research Lab Silicon Valley, dove lavoravano circa 50 persone che svolgevano ricerche sul calcolo distribuito.

Microsoft ha licenziato ieri altre 2.100 persone, che vanno ad aggiungersi alle 13.000 di luglio. Inaspettatamente, la riduzione della forza lavoro ha interessato anche il Research Lab Silicon Valley, aperto a Mountain View nel 2001. In questo caso, il taglio è drastico. Il laboratorio di ricerca è stato chiuso oggi. Un (ex) dipendente ha confermato tutto su Twitter.

Un portavoce dell’azienda di Redmond ha comunicato che nel Research Lab Silicon Valley erano impiegati circa 50 ricercatori, specificando che una parte di essi verrà trasferita in altri laboratori. Il Research Lab Silicon Valley, guidato dall’ingegnere informatico e matematico Roy Levin, si occupava di calcolo distribuito, coprendo diverse aree (algoritmi e teoria, architettura dei sistemi e computer, sistemi distribuiti, sicurezza e privacy, strumenti software, ricerca web e data mining). Curiosamente, al momento della chiusura, erano aperte diverse varie posizioni full time e come stagisti.

La chiusura sarebbe avvenuta per “consolidare” i lab della costa occidentale. È probabile dunque che ci siano altri laboratori che svolgono studi sulle stesse materie. Microsoft quindi continuerà ad investire nella ricerca. Rimangono, infatti, aperti i Research Lab di Redmond (2), Santa Barbara, New York e Cambridge (Massachusetts), ai quali si aggiungono quelli di Cambridge (Regno Unito), Pechino (Cina), Monaco (Germania), Bangalore (India), Cairo (Egitto) e Herzelia (Israele).

Il secondo round di licenziamenti ha colpito 160 persone in California. Nella Silicon Valley lavorano altri 2.500 dipendenti che si occupano dello sviluppo di Skype, Outlook.com, Yammer, Bing e Xbox. Considerate le loro elevate competenze, i ricercatori licenziati non dovrebbero avere difficoltà a trovare un nuovo lavoro. In zona ci sono altri big del settore informatico, tra cui Google e Facebook.

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